COLLASGARBA (sito pluristratificato)

Camporosso,

La collina sovrastante la romana Albintimilium, detta Colla Sgarba, costituisce il ramo più orientale di un pettine di brevi dorsali che si affacciano qui ortogonali alla linea di costa sull’insediamento dell’odierna Ventimiglia. La denominazione deriverebbe dal dialetto locale per designare una ‘colla forata’: tale definizione recherebbe memoria di un passaggio scavato nella collina onde facilitare i movimenti difensivi degli antichi Liguri Intemeli rispetto a possibili insidie portate dalla costa; tuttavia,non è oggi rintracciabile concreta evidenza di tale realtà. In seguito a ripetuti ritrovamenti di reperti fittili, effettuati dai diversi proprietari, in occasione del rifacimento dei ripiani terrazzati, dal 1965 al 1968 vennero effettuati scavi archeologici condotti dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri. Gli scavi hanno evidenziato la presenza di almeno due strutture a pianta quadrata, realizzati con grossi blocchi sommariamente squadrati e messi in opera a secco, secondo una tecnica che corrisponde a quella utilizzata nel primo impianto repubblicano di Albintimilium. Lo scavo stratigrafico dei quattro strati antropizzati ha permesso di raccogliere numerosi reperti fittili, che documentano una frequentazione che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C. Si ipotizza, tuttavia, che l'insediamento repubblicano insista su strutture preesistenti.Tali strutture vennero identificate all'interno della fascia realizzata per la messa a coltura della zona. Nel 1997 il sito fu oggetto di un sopralluogo da parte del personale della Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria, in occasione della proposta di sottoporre l'area a un vincolo archeologico diretto. Nel 2003 nell'area è stata condotta una ricognizione dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria, che ha permesso di rinvenire, sulla sommità della collina (quota 220 m slm circa), dove non sono presenti evidenze strutturali, una discreta quantità frammenti di ceramica di età romana (anfore e ceramica comune), e alcuni riconducibili a ceramica locale ad impasto grezzo potenzialmente ascrivibili alla facies pre-romana

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