STRUTTURE MURARIE ROMANE IN PROSSIMITA' DEL CIMITERO (strutture murarie)

Sanremo, età romana

Nel corso dei lavori di costruzione della pista ciclabile sul sedime della dismessa linea ferroviaria Genova-Ventimiglia, sono state fatte due trincee di scavo per accertare l'interesse archeologico delle aree a ridosso del cimitero (vincolate in data 02/03/1943 L. 1089 del 1939): 1) La prima trincea è stata posizionata a ridosso - verso nord - della "casa mediterranea" che si era sovrapposta alle strutture murarie del piccolo impianto termale della villa romana e che era stata demolita in occasione degli scavi diretti da Lamboglia tra il 1962 e il 1963. L'insieme delle strutture portate alla luce è riferibile ad annessi della sovramenzionata "casa mediterranea", riferibile ad età postmedievale, mentre non si conservano, almeno nell'area indagata, resti della villa romana che proseguono sotto la ex ferrovia. 2) La seconda trincea, estesa per 75 mq sulla base di indicazioni desunte da una pianta realizzata da Agosti nel 1925 e ripresa, nello stesso anno, da Barocelli che annotò, durante la Campagna di scavo, la presenza di "tracce di muri romani estendentisi sotto la ferrovia", a poche decine di metri dal Rio San Bernardo. Qui, è venuta alla luce una possente struttura muraria (denominata US 102) orientata NS e costituita da bozzetti disposti ordinatamente e legati da malta di calce bianca. Tale struttura muraria, realizzata con la tecnica del "petit appareil" di età romana, sebbene messa in luce per soli 8 m, doveva sicuramente proseguire verso sud, nella porzione vista dal Barocelli inglobata nelle fondazioni di costruzioni rurali (oggi non più visibili, ma presumibilmente conservate all'interno di uno stabilimento balneare). E' ipotizzabile, inoltre, una prosecuzione della struttura anche verso nord, oltre il muro di recinzione del cimitero, sulla base dell'affioramento, esattamente sul suo stesso allineamento, di una muratura rasata a livello dell'attuale piano di calpestio. E' stato infine osservato che, per tutta la sua lunghezza, la muratura romana non presenta traccia di innesti di murature ortogonali o di piani pavimentali - almeno a livello della risega di fondazione ben conservata - quindi, si può ipotizzare una funzione non tanto come perimetrale di un edificio quanto piuttosto come muro di confine o di recinzione. Si è, per contro, rilevato che la notevole profondità della sua fondazione come pure il suo significativo spessore (70 cm) potrebbero far pensare ad una sua funzione struttiva, con l'impiego della tecnica costruttiva "a barulle", utilizzata in particolare per edifici addossati a più livelli al pendio, che prevedeva la costruzione dapprima di imponenti fondazioni, che delimitavano gli spazi dei singoli ambienti poi riempiti di terreno di riporto su cui si impostavano i piani pavimentali; alla muratura effettivamente si addossa l'US 111, interpretato come riporto di cantiere, per l'alta concentrazione di tegoloni, pietrame e ciottoli. Queste strutture presentano infine una continuità di utilizzo, interrotto con la costruzione del rilevato ferroviario

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