TEATRO di Luni (teatro)

Ortonovo, I sec. d.C

Il teatro, costruito all'inizio del I sec. d.C. presso l'angolo NE delle mura cittadine, venne abbandonato nel VI sec. d.C. quando nel suo interro furono deposte alcune tombe, una delle quali databile all'età longobarda. L'edificio venne scavato parzialmente dalla Soprintendenza Archeologica, ha subito un destino sciagurato sia per gli scavi di C. Fabbricotti nel 1889, che lo hanno spogliato delle sculture marmoree di età giulio-claudia, sia per le spoliazioni di materiale edilizio pepetrate nei decenni successivi. Malgrado la fatiscenza delle strutture, è stato comunque possibile ricostruire gran parte delle sue caratteristiche. Il teatro presenta la cavea, di forma semicircolare, iscritta in una struttura rettangolare cui si addossano corpi laterali. Le gradinate sono rivolte a N, come prescritto da Vitruvio nel De Architectura, in modo da non esporre gli spettatori dal caldo estivo; al contempo, la scena fungeva da protezione per i venti di settentrione. I due ingressi principali immettevano direttamente nell'orchestra mentre quattro sono gli ingressi radiali a corridoio, nella zona della cavea. Di fronte alla cavea si sviluppava il complesso architettonico della scena articolato nel palcoscenico (pulpitum) e nel frontescena (frons scaenae). Dietro il muro frontale del palco era situato il canale per il complesso macchinario destinato alla movimentazione del sipario, azionato dal basso. Ad una prima fase, forse di età augustea, fece seguito la ristrutturazione, che dota l'edificio della peculiare sistemazione della cavea entro una struttura rettangolare, con porticato sul lato meridionale. L'avvenimento può essere collocato in età claudio-neroniana, ad opera di un illustre personaggio della gens Titinia, L. Titinio Glauco Lucreziano, cavaliere e patrono della città, che percorse una brillante carriera politica con il favore di Claudio e Nerone. Le figlinae della sua famiglia produssero le tegole con bollo impiegate nella copertura del teatro mentre lo stesso Glauco Lucreziano pose nell'edificio un'iscrizione, datata 63 d.C, contenente una dedica in onore di Nerone e della moglie Poppea, nella quale elenca tutte le tappe della sua carriera politica

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