San Vittore (basilica, strutture per il culto)

Albenga,

Le indagini intraprese tra il 1956 e il 1958 da Nino Lamboglia hanno messo in luce le fasi edilizie della chiesa. L’edificio più antico, secondo lo studioso ricondotto al V secolo, era connesso ad un recinto funerario con tombe “alla cappuccina”. Si trattava di un piccolo edificio (circa m 18 x 7) ad aula rettangolare con ingresso a Sud e con abside rivolta a Nord, circondato sui lati Est e Sud da un recinto che racchiudeva le tombe. A questa fase seguirono una ristrutturazione tra il VI-VII sec., con ampliamento del recinto, e interventi di età preromanica e romanica con il rifacimento dell’abside sul filo dell’antica. Attorno al 1000, il pavimento in battuto di malta fu sopraelevato nel settore absidale, l’ingresso principale venne tamponato e dotato di scala, la navata subì un restringimento con pilastri monolitici di recupero da monumenti romani.Le trasformazioni della chiesa e del cimitero annesso proseguirono sino alla distruzione avvenuta nel XIV-XV sec., e al successivo abbandono a seguito di un potente interro alluvionale. Sull’area venne eretta una cappelletta a pianta quadrata e diverso orientamento, abbandonata definitivamente nel XVII-XVIII sec., i cui ruderi non sono più visibili in quanto sacrificati nel corso dei lavori di scavo. Restauri conservativi condotti dalla Soprintendenza e completati nel 2010 consentono oggi una lettura più efficace della quota originaria della chiesa primitiva, nonostante la presenza della falda acquifera quasi sempre abbondante

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