Necropoli settentrionale o di Pontelungo (necropoli, area ad uso funerario)

Albenga,

La necropoli settentrionale di Albingaunum si sviluppava all'esterno della città, nella pianura alluvionale del Centa, lungo la via Iulia Augusta. Prima delle recenti scoperte che hanno permesso di localizzare in questo punto della città, la destinazione cimiteriale della zona era già nota. Tra il 1715 e il 1722, erano state infatti scoperte un'urna cineraria in mamo bianco (I sec. d.C.) e due tombe a cremazione in anfora. Le indagini recenti hanno messo in luce due importanti aree della necropoli romana, tardoantica e medievale. Nell'area posta nei pressi dell'incrocio tra viale Pontelungo e via del Roggetto, tra il 1994 e il 1999 sono stati indagati cinque monumenti funerari di età imperiale. Posti sullo stesso livello di fondazione, i monumenti I, III, IV e V appartengono alla medesima fase costruttiva e sono databili alla I meta del I sec. d.C. Appartiene invece ad una fase successiva , dell'inizio del II sec. d.C. il monumento II, che ingloba il monumento IV. In età imperiale, la necropoli, in questa zona doveva essere limitata ai singoli monumenti prospicienti la strada antica. Solo successivamente, dal IV sec d.C. , l'area fu gradualmente occupata da numerose inumazioni a fossa e alla cappuccina, prive di corredo. Le tombe tardo-antiche poste in luce, insieme a quelle scoperte tra il 1955 e il 1963 intorno ai ruderi della basilica cimiteriale di San Vittore, dovevano appartenere ad un unico grande cimitero sviluppatosi lungo la via Iulia Augusta, sui resti di quello di età imperiale

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