GROTTA DEL PRINCIPE (giacimento in cavità naturale frequentazione antropica, deposito paleontologico)

Ventimiglia, Paleolitico

Fino al 1895 era nota come "Barma del Ponte" o "Grotta del Tunnel" e viene denominata "7° grotta" nella classificazione di E. Rivière. Venne denominata "Grotta del Principe" nel 1903, in onore di Alberto I di Monaco. Orientata S-E/N-O, misura 34 m di lunghezza per 9 di larghezza. Venne acquisita nel 1892 dal Principe Alberto I di Monaco, che qualche anno più tardi, nel 1895, incaricò il canonico Leonce de Villeneuve di intraprendere uno scavo nel sito. Quando gli scavi iniziarono, il 22 aprile del 1895, il deposito della grotta, praticamente intatto, raggiungeva la volta. Le ricerche, dirette da M. Boule e L. de Villeneuve, interessarono 4000 metri cubi di materiale, tra cui enormi blocchi e potenti pavimenti stalagmitici che imposero l'impiego di esplosivi. Al termine dello scavo, nel 1902, la stratigrafia del riempimento, ancora leggibile sul testimone conservato sulla parete orientale, fu stabilita come segue: 1) alla base, una formazione marina tirreniana della potenza di circa 2 m, che posa direttamente sui calcari in cui si apre la cavità; 2) strato E dello spessore di circa 70-90 cm, costituito da una breccia tenacemente concrezionata, contenente faauna di clima caldo e industria musteriana; 3) strato D dello spessore di circa 4-5 m, costituito da brecciame in matrice argillosa di colore rossastro, contenente fauna e industria simili allo strato sottostante; 4) strato C della potenza di circa 2 m, contenente fauna di clima caldo unitamente a camoscio, stambecco, lupo e orso speleo con industria di tipo musteriano; 5)strati A e B dello spessore di 3 m circa, formati da brecce crioclastiche contenenti numerosi focolari, fauna di clima freddo e industria litica musteriana. A partire dal 1965, il sito è stato oggetto delle ricerche intraprese dal Musée d'Anthropologie Préhistorique di Monaco, direte da L. Barral e S. Simone. Le indagini hanno permesso di localizzare e indagare un tstimone di formazioni marine pre-tirreniane e brecce continentali pre-wurmiane tenacemente concrezionate, risalenti ad oltre 200.000 anni fa, residuo di un deposito originariamente più ampio demolito dalla trasgressione marina tirreniana. Nel 1968 venne scoperto un osso iliaco femminile,datato circa 250.000 anni, appartenuto a Homo heidelbergensis

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