CENTRO STORICO LA PIGNA (strutture abitat)

Sanremo,

Nel corso degli anni 2003-2004-2005 e 2006-2007 sono stati eseguiti diversi interventi archeologici nel centro storico di Sanremo, denominato La Pigna. Nel 2003 si è proceduto allo scavo di Piazzetta Santa Brigida che è costituita da uno spazio "atipico", originato dal crollo di edifici durante la seconda guerra mondiale. L'intervento di scavo non si è spinto oltre un metro di profondità (essendo legato all'intervento di bonifica bellica dell'area) ma ha permesso di acquisire informazioni sulla presenza di ambienti ubicati a diversi livelli, caratterizzati da diverse pavimentazioni e con diverse funzioni (cantine, cisterne, pianiterra), databili dall'inizio dell'età moderna fino alle distruzioni belliche della metà del XX sec. I materiali ritrovati, sebbene fuori contesto perchè provenienti dallo svuotamento di trincee riempite con le macerie della seconda guerra mondiale, offrono una interessante visione delle tipologie ceramiche attestate a Sanremo in un periodo compreso tra XV e XX sec. Tra 2004-2005 i lavori di scavo hanno interessato: 1) via Capitolo via porte Santa Maria;2) Santuario N.S. della Costa. In particolare: 1) in alcuni tratti di via Capitolo, sotto l'attuale piano stradale in mattoni pieni, sono stati individuati lacerti di piani pavimentali in ciottoli "a risseau" di spessore compreso tra 20 e 40 cm, dal quale provengono ceramiche databili dal XV al XX sec. Invece, all'estremità superiore di Porte Santa Maria è stato portato alla luce un arco con ghiera in mattoni che costituiva l'imboccatura di un ambiente sotterraneo (A) con volta ribassata, realizzata con gettata di malta, scaglie di pietra e laterizi su centina lignea, della quale risultavano sull'intradosso della volta le tracce dell'impronta lasciata dall'armatura in tavolato. A sinistra di tale imbocco verso valle si intravedeva un'altra apertura voltata. Nel corso dello scavo all'ambiente A si è messo in luce l'ingresso al vano voltato ad ovest costituito da un arco in pietra. L'imboccatura del vano voltato (ambiente B) risulta occupato, sul suo fianco sinistro, da una scaletta di mattoni e gradini in lastre di pietra, sulla quale era stata collocata una tubatura, abbondantemente immaltata. A destra della scaletta vi era un'apertura con arco in pietra, chiusa, forse originariamente da un telaio di cui si vedono ancora le tracce mediante incavo sia alla base che sulla parete destra, sulla quale si apre una piccola nicchia quadrangolare. L'apertura permetteva l'accesso ad un vano antistante che costituisce una cisterna di forma rettangolare con pareti intonacate e volta ribassata. Tale cisterna si presentava integra, ancora riempita per metà dell'altezza di acqua limpida con alcune tavole lignee e detriti. Per quanto riguarda l'ambiente B e C, è stato messo in luce sul fondo, uno spesso strato nerastro carbonioso ricco di scorie metalliche; non è invece stato rinvenuto l'originario pavimento. Lo scavo della porzione di strada immediatamente soprastante l'ambiente voltato ha portato alla luce una massicciata che copriva, a sua volta l'estradosso della volta del sottostante ambiente B. E' stata inoltre accertata la presenza di un altro ambiente sotterraneo voltato (vano D). Tutti questi vani sembrano essere stati abbandonati non prima della fine del XIX sec., forse in conseguenza del disastroso terremoto del 1887; a tale epoca, infatti risalgono le maggiori trasformazioni del tessuto urbanistico della zona. La notevole quantità e varietà tipologica di oggetti, provenienti dal riempimento di una cisterna voltata, avvenuto tra XIX e XX sec. in seguito al terremoto del 1887 che colpì la regione, offre imporatnti informazioni circa le attestazioni ceramiche a Sanremo tra XVI e XX sec. 2) Attorno al Santuario N.S. della Costa si sono svolti lavori di realizzazione di condotte elettriche sotterranee che hanno richiesto un'assistenza archeologica; è così stata ritrovata una porzione di un poderoso muraglione di contenimento (US 11) precedente a quello attuale, rinvenuto rasato. Tale muraglione costituisce una prima fase dell'area, antecedente alla costruzione del Santuario (il muro interseca il perimetro dell'edificio canonicale addossato al corpo principale del Santuario). Una seconda fase dell'area è costituita da un accumulo e sovrapposizione, contro la parete esposta del contrafforte, di consistenti depositi detritici, che si accumularono in un non ristretto lasso di tempo, forse a seguito di deterioramento di elevati degradati (presenza di malta e lastrine di ardesia in stratigrafia). Una terza fase è rappresentata da attività di spianamento e colmatura, che hanno in parte asportato le precedenti stratigrafie e che hanno provocato la rasatura del muro di contenimento e il riempimento delle lacune, con stesura di inerte, in concomitanza con la messa in opera dell'attuale muro di contenimento. In seguito, tra 2006 e 2007 si sono svolti scavi in altre vie del centro storico: 3) via Tapoletti e 4) via dei Mille, con i vicoli adiacenti. 3) In via Tapoletti sono stati intercettati tratti di muratura che formano diversi vani: Vano D, E, F, G che appartengono ad abitazioni databili all'età moderna, ma precedenti al terremoto del 1887 (tali abitazioni sono ben visibili nel catasto napoleonico). 4) Lo scavo in via dei Mille e vicoli adiacenti ha permesso di mettere in luce, in particolare in vicolo Sappia, un ambiente sotterraneo voltato ricavato utilizzando in parte il perimetrale di un'abitazione che fiancheggia il vicolo e che ne costituisce il muro est. La pavimentazione del vano (US 16) è composta da grosse pietre poste di piatto, su terreno costipato, e dal reimpiego di due parti di una piccola macina; sotto a tale piano d'uso è presente uno strato di livellamento in associazione a ceramiche moderne quasi integre ('800-'900)

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