MONTE COLMA (insediamento tracce di insediamento)

Ceriana, età romana

Il sito si presenta ubicato su un modesto colle della dorsale orientale di Sanremo, con versanti che diventano quasi subito piuttosto scoscesi, ad eccezione di quello NO, che mediante una stretta sella collega l’area al settore più elevato del crinale, in collegamento diretto con Monte Bignone. La copertura vegetale d’alto fusto è quanto mai scarsa; è presente erba spontanea piuttosto abbondante, macchia mediterranea (erica, rosmarino, timo, fioriture selvatiche), qualche arbusto e molti rovi. Si caratterizza per la presenza di notevoli ammassi di pietre, costituenti all’apparenza una complicata serie di cortine ed ipotetiche torri, oggi in massima parte crollate. Il sito venne individuato grazie a ricognizioni condotte nel 1961. Gli abbondanti materiali rinvenuti spinsero gli scopritori ad avviaredue campgane di scavo, che interessarono una limitata porzione di una delle fasce ubicate sul versante occidentale, a pochi metri dalla sommità. Venne portato alla luce un edificio rettagolare in pietra a secco (denominato “casella 1”) largo m 6 e lungo almeno m 7, databile alla prima metà del I secolo d.C. che sembra conoscere una prima fase di distruzione (crollo) intorno ai primi anni del II secolo d.C. Successivamente,l'edificio venne riutilizzato, fino alla sua distruzione, causata da un incendio, che decretò l'abbandono dell’area, presumibilmente intorno alla fine del II-inizi del III sec.d.C. La connotazione pastorale piuttosto semplice dell’ambiente scavato (una stalla?) contrasta nettamente con i materiali rinvenuti (probabilmente pertinenti al crollo del vano superiore), dove si segnalano per eterogeneità le ceramiche fini: accanto, infatti, alla usuale ceramica grezza ad impasto indigena e ad anfore di prima età imperiale, sono infatti attestate ceramica a pareti sottili anche decorate (decorazione mammilare e palmette), sigillate tardoitaliche (più rare) e sudgalliche (quest’ultime predominanti, con abbondanza di attestazioni di produzione della Graufesenque), sigillate chiara A e B (frammenti dello stesso oggetto nello strato d’incendio e in quello di crollo che sigilla il contesto del vano I, pertinente alla seconda fase abitativa). Alla fine della campagna 1963 si mise in evidenza, a N della “casella”, una fase d'insediamento precedente alla suddetta, costituita da un fondo di capanna certamente anteriore all'edificio e databile, in base al materiale rinvenuto, tra IV e fine II-I sec. a.C.: anfore massaliote con orlo ad echino, una coppa ad orlo rientrante a vernice nera, ma anche Campana A (scodella Lamb. 31, diffusa per tutto il II sec. a.C.), comune con orlo a mandorla (II-I a.C.) ed anfore greco-italiche tarde o transizionali (prima metà del II secolo). Attualmente il sito si presenta come un poggio terrazzato, coronato da una sorta di podio spianato, separato dall’ampio terrazzamento sottostante da una poderosa cortina che in alcuni punti raggiunge un notevole spessore, attualmente collassata su se stessa, posta a difesa del lato S del podio sommitale, e, con spessore inferiore, anche sugli altri lati. L’area superiore, appare in realtà costituita da tre ripiani distinti, digradanti verso NO, su uno dei quali è stato praticato il sondaggio descritto; il più alto tra questi presenta, all’estremità sud, in adiacenza e protetto dalla grande cortina suddetta, i ruderi di un edificio rettangolare con muri a secco spessi cm. 80 circa, mentre il centro della spianata appare occupato dal crollo di forma circolare di un’ipotetica torre d’avvistamento. Il terzo ripiano, quello a quota inferiore, analogamente, presenta al centro un crollo simile, ma di forma oblunga. Scendendo dal versante S, si nota come la prima ampia fascia che circonda il podio appare a sua volta difesa da una cortina che ne è il muro di contenimento, caratterizzata però dalla presenza di una sorta di bastione, presenza che farebbe in questo caso escludere che il muro suddetto sia un muro di fascia recente. Immediatamente a O di questo si nota inoltre una poderosa cortina difensiva, spessa m 2,70, questa volta con andamento S-N, che corre in pratica lungo uno dei due crinali che si dipartono verso il mare da sito stesso, ossia quello utilizzato come percorso d’accesso al sito

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