Sacra Famiglia con San Giovanni Battista bambino

dipinto,

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giovannino; Santa Anna; Santa Elisabetta; San Giuseppe; San Gioachino. Figure: angeli; cherubini

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LOCALIZZAZIONE Moneglia (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel Registro delle Deliberazioni della Fabbriceria (1832-1908), conservato nell'Archivio Parrocchiale di S. Croce, viene riportata, per l'anno 1836, la deliberazione di acquistare due quadri: "...per ornamento del Sancta Sanctorum" e un "Crocifisso tra la Madonna e S. Giovanni e una Sacra Famiglia". I Remondini asseriscono che i due dipinti, all'epoca ancora nel presbiterio, provenivano dalla distrutta chiesa genovese di S. Domenico. Tuttavia le due tele non sono menzionate in nessuno degli inventari a noi pervenuti relativi alle disperse opere di S. Domenico. Non può quindi essere giudicata sicuramente attendibile l'affermazione dei Remondini, anche se non si può escludere del tutto la pertinenza dei dipinti al patrimonio del grande complesso conventuale, alienati nel corso di un'asta avvenuta intorno al 1820. L'autore del dipinto in oggetto, di notevole livello qualitativo, va senz'altro ricercato nell'ambiente pittorico romano della metà circa del '700. Infatti sono numerosissime nella composizione le citazioni puntuali da opere del Maratta; la Madonna ad esempio appartiene ad una tipologia ricorrente nella produzione del pittore romano e la ritroviamo pressoché uguale nell'incisione raffigurante il matrimonio mistico di S. Caterina, mentre la figura di Elisabetta ricalca l'omonima Santa della Visitazione (cfr. P. Bellini, "L'opera incisa di Carlo Maratta", Pavia, 1977, n. 4 e n. 19). Questi riferimenti al Maratta sono però tradotti in un linguaggio più severo, classicheggiante, che sembra preludere al Batoni. Nella Galleria Pallavicini a Roma è conservata una Sacra Famiglia che presenta numerose analogie con quella in oggetto, attribuita al pittore di origine siciliana Marino Rossi (1731-1807) (cfr. F. Zeri, "La Galleria Pallavicini in Roma. Catalogo dei dipinti", Firenze, 1959, fig. 426), allievo del Luti e del Benefial e poi del Batoni. Pur non potendo affermare un'attribuzione a questo maestro per la pala di Moneglia, appare evidente che l'autore di quest'ultima gravitasse nello stesso ambiente del Rossi. La tela di S. Croce è stata trasferita nella controfacciata in occasione dei lavori di rifacimento del presbiterio, presumibilmente agli inizi del nostro secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700037283
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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