Via Chiesette Branchine, Domus (struttura abitativa villa rustica)

Este, post 100 a.C - ante 200 d.C

Nell’ambito dell’assistenza archeologica alla realizzazione di un complesso edilizio privato in via Chiesette Branchine ad Este, in una zona pedecollinare posta in lieve pendio, sono emerse interessanti tracce di strutture di epoca romana che hanno portato ad uno scavo stratigrafico in estensione condotto con la direzione scientifica della dr.ssa Ruta Serafini tra l’ottobre del 2007 e l’aprile dell’anno successivo. Tale intervento di scavo ha permesso di portare in luce una domus rustica impiantata nel I ed attiva almeno fino alla fine del II sec d.C.. Un’eventuale continuità dell’edificio in periodi successivi è impossibile da dimostrare a causa di una negativa areale sulla quale ci sono tracce di una sistemazione viaria di epoca tardo medievale/rinascimentale. Sebbene l’edificio mostri una prima fase costruttiva unitaria collocabile nella prima metà del I sec. d.C., le prime strutture nell’area risalgono al I sec. a.C., quando vengono realizzati prima dei battuti pavimentali con ampie tracce di fuoco e, in un momento successivo, una piattaforma di combustione ed un recinto. Successivamente, nel corso della prima metà del I sec. d.C., si assiste all’edificazione dell’edificio rustico. Questo si articola in 7 ambienti posti attorno ad un cortile centrale scoperto, dotato di un sistema idrico costituito da un pozzo, una cisterna ed una serie di canalizzazioni per la raccolta delle acque. La corte centrale è aperta verso sud e porticata. Un grande ambiente (F) doveva essere probabilmente destinato alla vendita dei prodotti dell’impianto rustico, mentre gli ambienti della parte residenziale sono riconoscibili per le preparazioni in coccio pesto e la pavimentazione in opus signinum. L’edificio è dotato di due accessi: quello meridionale è da considerarsi quello principale dell’abitazione, mentre quello nord-orientale doveva afferire alla pars rustica dove si svolgevano le attività verosimilmente inerenti a oletum e vinea. Nel corso del I sec. d.C. il complesso subì un primo intervento di ristrutturazione che portò al rinforzo strutturale dell’angolo sud-occidentale dell’edificio ed in generale della parte residenziale. Della seconda fase di vita dell’edificio si conservano tracce solo nella parte residenziale, dove vengono rifatte le canalizzazioni per il deflusso delle acque. Nell’ultimo quarto del II sec. d.C. si può collocare un secondo momento di ristrutturazione, dopo il quale una negativa areale non permette di seguire ulteriormente la vita dell’edificio

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