Colle di San Pietro Montagnon, CAV, III, F. 64, 204.2-204.7 (sito pluristratificato)

Montegrotto Terme, post 100 a.C - ante 200 d.C

Una delle aree a maggiore densità di ritrovamenti del territorio di Montegrotto Terme è quella del Colle di San Pietro Montagnon (o colle Montagnone): sulla sua cima sono stati rinvenuti, fin dal XVIII secolo, resti di imponenti edifici, con articolate planimetrie e ricche decorazioni pavimentali, tracce di necropoli e elementi infrastrutturali quali tratti di strade e acquedotti. Procedendo con ordine vanno citati i resti di un edificio di cui rimanevano solo le fondazioni ed elementi di pavimenti a mosaico e lastrine marmoree ed un grande edificio caratterizzato da una planimetria articolata, di probabile funzione termale, venuti alla luce tra la fine del XVIII e quella del XIX secolo nei pressi dell’attuale oratorio della Madonna; non lontano, tra l’oratorio ed il Duomo si trovava il cosiddetto “bagno di Montagnone” (vedi scheda sito 00691105). Un altro nucleo di evidenze strutturali proviene dal Duomo: sotto la navata destra dell’edificio sacro (costruito nel 1950) si trovano le fondazioni di un edificio (gli studiosi oscillano tra l’interpretazione dei resti come riferentisi ad un edificio pubblico o ad un edificio termale) con vani disposti a pettine per una lunghezza di 40 m e una larghezza di 10 m cui viene associato un vano con pozzo centrale rinvenuto sempre sotto la chiesa ed interpretato come calidarium. Il complesso viene datato tra l’epoca cesariana ed il II sec d.C.. Dal punto di vista delle infrastrutture l’area centrale del colle ha restituito un tratto di strada in basoli di trachite mentre almeno tre rinvenimenti settecenteschi parlano di altrettanti ritrovamenti riconducibili ad acquedotti. In località Prà, ed est dell’Oratorio della Modonna Nera, nelle immediate vicinanze del tratto di strada basolata cui si è accennato sopra, andrebbe poi collocata una necropoli la cui frequentazione, in base ad alcune epigrafi ritrovate andrebbe collocata quanto meno nella seconda metà del I sec d.C. Un certo numero di evidenze si riscontra anche ai piedi del colle, dove si segnalano nei secoli vari rinvenimenti sporadici di materiali anche di pregio e tra cui vale la pena forse di ricordare il muro di contenimento individuato dal Miglioraro sul versante sud-ovest del colle ed interpretato da Lazzaro come funzionale al contenimento idrico

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