Ritratti dei confratelli della scuola dei mercanti

dipinto, ca 1591 - ca 1592

Figure: Ritratti dei confratelli della scuola dei mercanti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 330.3
    Larghezza: 194
  • ATTRIBUZIONI Robusti Domenico Detto Domenico Tintoretto (1560/ 1635)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Restaurati nel 1956 da G. Pedrocco, si trovavano originariamente nella Scu ola di San Cristoforo dei mercanti, una delle più ricche e prestigiose con fraternite della città, accanto alla chiesa della Madonna dell'Orto, ed er ano collocati nella sala capitolare superiore ai lati di una "Natività del la Vergine", pure delle Gallerie (in deposito presso il Palazzo Ducale di Mantova, cat. n. 1058), di Jacopo e bottega secondo la Moschini Marconi (1 962), ma restituita giustamente a Domenico da Pallucchini, Rossi (1982). D ivenuti demaniali in seguito alle soppressioni napoleoniche, confluirono n el deposito di San Giovanni Evangelista e furono inviati all'Accademia di Vienna nel 1838 quindi restituiti nel 1919. Il 19 ottobre 1591 la Scuola, vista la soddisfacente riuscita de "li quadri quatro fin ora fatti nella s ala" da Domenico Tintoretto e Antonio Aliense, decideva di dare incarico " alli medesimi pittori di continuare a finire tutto il restante delli quadr i, che mancano intorno la predetta Scola. Dovendo esser fatti nelli due me zi quadri, che vanno dalle bande dell'Altare li retratti di tutti quelli d i Banca, et delli XII presenti". Il 24 ottobre successivo, veniva stipulat o il contratto coi due artisti "delli sette quadri restanti intieri, et de lli due mezi, sono per quadri otto intieri in tutto in raggion di ducati.. . trenta l'uno, dovendogli esser datti dalla scola nostra le telle et gli azuri" (Hadeln 1911). E' evidente che i "due mezi quadri" con i ritratti d ei confratelli, che rivelano un'unica mano e un'identica concezione stilis tica, furono commissionati a Domenico. Impettiti e consci del loro status, sotto i pesanti tendaggi, rivolti allo spettatore come in un dagherrotipo , stanno i maggiorenti del sodalizio, in primo piano inginocchiati: il Gua rdian Grande, il Vicario e il Guardian da Matin, in successione tutti gli altri membri della "Banca e Zonta": il gastaldo, il tesoriere, due sindaci o revisori dei conti, lo scrivano o segretario, l'esattore, uno o più tas satori per la ripartizione dei tributi ed altri importanti membri della co nfraternita. E' indubbio che queste immagini, eseguite con molta probabili tà tra il 1591-92, siano ispirate alla ritrattistica di Jacopo. Ma il ling uaggio paterno viene tradotto in una prosa più analitica, senza alcuna ric erca psicologica e del resto ciò poteva difficilmente avvenire in ritratti ufficiali di gruppo. Nonostante un suo severo giudizio sull'attività ritr attistica di Domenico, Pallucchini (1981) ammette che questi "visi sono ve re e proprie schede segnaletiche, che non mancano talvolta di humor". In e ffetti, nonostante alcune scorrettezze prospettiche e una certa monotonia, i due riquadri possiedono una loro dignità e brani di acuta caratterizzaz ione fisionomica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500402083
  • NUMERO D'INVENTARIO 873
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2004
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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