motivi decorativi geometrici

dipinto,

Alla destra estrema della parete meridionale, ora separata in più livelli, una decorazione geometrica a grandi riquadri policromi si innesta sulla più raffinata cornice dipinta, a poliedri, dell'arco originario, oggi chiuso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Frescante Della Torre Di San Zeno (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Abbazia di S. Zeno Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza S. Zeno, Verona (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi della torre abbaziale di San Zeno costituiscono uno dei principali problemi nella ricostruzione della cultura figurativa veronese del sec. XIII; dell'originaria decorazione, di cui ignoriamo l'effettiva estensione, ci sono pervenuti solo alcuni brani, di assoluto rilievo, sulle pareti ovest e sud dell'edificio, residuo della più articolata fabbrica abbaziale, in gran parte distrutta. Se pochi sono i resti nella parete occidentale, in quella meridionale sono ancora chiaramente leggibili, malgrado uno stato conservativo non otiimale, affreschi di alto livello qualitativo, dove insieme a più tradizionali schemi compositivi (come nell'affresco in oggetto) compare una veriegata "Processione", un articolato corteo profano che si conclude con l'omaggio ad un sovrano. La mancanza di iscrizioni esplicative, stemmi o precisi connotati storici ha impedito finora alla letterratura artistica di collocare storicamente l'episodio, e negli ultimi tempi si è fatta strada l'ipotesi -ripresa da Zuliani, autore dell'unica sistematica analisi del ciclo sinora intrapresa- che la scena sia una rappresentazione simbolica dell'"omagio dei popoli della terra al potere iperiale". Di certo l'abbazia di San Zeno è stata un punto di riferimento del potere imperiale, ed in particolare Federico II vi soggiornò in diverse occasioni: per questo Zuliani accosta la decorazione agli anni estremi dell'imperatore svevo, teso nella sua politica culturale ad esaltare l'universalità dell'impero. Già Arslan ( 943) aveva accostato l'utore di questo ciclo -per cui è stato ripreso qui il nome generico proposto da Zuliani- a due codici vaticani di mano veronese (A IV 74e Vat. Lat. 39); ma l'autore conosce bene anche le proposte della miniatura del Nord Europoa del primo '200, e qualche asprezza pittorica, che ha spinto la Romanini (1964) a giudicare "rozzi" questi affreschi in realtà notevoli, deriva probabilmente proprio dalla "traduzione" su scala più ampia di motivi e schemi propri della pagina miniata. Nella ripetitiva, e a tratti stanca pittura del Duecento, il frescante della torre di San Zeno appare come un isolato e complesso artista che prova, con scarso seguito, un innesto con diverse culture pittoriche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500127990
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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