I Santi Giuseppe e Domenico adoranti una gloria di angeli. San Giuseppe e San Domenico contemplano l'immagine (della Madonna) retta da gloria d'angeli

dipinto, post 1600 - ante 1626

Lapide a memoria di Marietta Bortolata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 152 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Padovano
  • ATTRIBUZIONI Foppa Giovanni Antonio [?] (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Azienda Ospedaliera di Padova
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto non e' mai menzionato dalle fonti in modo esplicito, ma la sua collocazione all'altare della Beata Vergine nell'oratorio della SS. Trinita' e' alquanto probabile. La presenza di un’immagine con la Vergine, oggi perduta, si accerta consultando le visite pastorali. Prima del restauro quello stesso spazio era coperto da un’immagine oleografica su carta non pertinente che è stata opportunamente asportata (1980). Nella visita pastorale del 1626 sono dichiarati in chiesa tre altari non consacrati e solo in quella successiva del 1783, accanto al maggiore, è possibile individuarne uno dedicato a San Carlo e un altro alla Beata Vergine. La pala si trovava dunque all’altare della Beata Vergine dell’oratorio delle Zitelle Gasparine intitolato alla Santissima Trinità e fronteggiava quello dedicato a San Carlo, dove era collocato il San Carlo Borromeo in preghiera con i santi Caterina e Domenico (pala conservata in un ufficio direttivo dell’Azienda Ospadaliera), di dimensioni identiche. Come attesta l’iscrizione, la pala fu commissionata da una certa Marietta Bortolata ed è firmata da un pittore (I.A. Foppa) di cui, ad oggi, non si conoscono le generalità. Il quadro presenta alcuni elementi di fattura piuttosto modesta, ossia la gloria superiore e l’angelo che sostiene la verga fiorita e il cane con la torcia in bocca, attributi dei santi. Le figure dei due santi che si ergono dignitosissime sembrano appartenere ad un artista decisamente più dotato: le due teste sono dipinte con pennellata sicura e vibrante che l’esecutore domina con destrezza. Il nome dello sconosciuto Foppa si dovrà invocare forse per le zone meno felici del quadro. Per le altre, le più riuscite, il silenzio totale delle fonti non aiuta minimamente. L’impianto compositivo, con i santi in posa eretta e composta, fa propendere per una datazione che non oltrepassi la metà del secolo ed anzi, per la storia dell’oratorio riepilogata alla scheda relativa alla Trinità, è possibile individuare nell’anno 1626, in cui una supplica richiede di poter conservare in chiesa il Santissimo e il diritto di sepoltura, un utile elemento postquem per l’allestimento e il miglioramento degli altari laterali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500091640
  • NUMERO D'INVENTARIO 47209
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2020
  • ISCRIZIONI In basso, a sinistra - I. A. FOPPA F - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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