Stella d'Italia

monumento ai caduti a lapide,

La lapide è fissata nella parete sinistra, interna, della cappella del cimitero di Brozzo, per mezzo di 4 elaborate borchie in bronzo. Essa ha forma di rettangolo, poggiante sul lato più lungo. Il lato superiore, nel mezzo, si rialza in una cimasa tondeggiante, funzionale ad accogliere un massiccio fregio in bronzo (H 74 cm X 78 larghezza x 5 spessore). Quest'ultimo raffigura un'aquila ad ali spiegate, sovrastata da una Stella d'Italia, e che artiglia una corona di fronde di quercia e di alloro, tenute da nastri svolazzanti. La lapide è abbellita da altri fregi bronzei: in alto, ai fianchi e sotto il grande fregio predetto, 2 Croci di Cristo raggiate; in basso, una massiccia lucerna antica (cm H 21 x 55 lunghezza x 3 spessore) priva di fiamma. Tra i fregi superiori e la lucerna vi è una breve epigrafe dedicatoria, indi sono riportati gli 8 morti nella Grande guerra, ripartiti in 2 colonne, in ordine di grado militare. Per ognuno è specificato: grado, cognome, nome, paternità, data di morte

  • OGGETTO monumento ai caduti a lapide
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    bronzo/ fusione
    PIOMBO/ FUSIONE
  • LOCALIZZAZIONE cimitero pubblico
  • INDIRIZZO Via Cimitero, Marcheno (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide fu inaugurata domenica 11 settembre 1921. Era intenzione del comitato promotore fra una cerimonia "nell'intima famigliarità del nostro paesello". Tuttavia, la cerimonia assunse importanza e solennità per l'intervento dell'onorevole e sindacalista Guido Salvadori, del Partito Popolare Italiano. Oratore ufficiale fu don Angelo Barcellandi da Brescia, già cappellano militare nel battaglione alpino "Monte Cavento" sul fronte del Tonale. Nell'occasione fu inaugurata e benedetta anche la bandiera della locale sezione dell'Unione Nazionale Reduci di Guerra. E' chiaro, quindi, che in questo caso specifico la festa patriottica fu declinata politicamente in senso cattolico. S'ignora, poiché la fonte tace, dove fosse collocata in origine la lapide: se nel cimitero o sulla facciata del municipio (Brozzo fu inglobato da Marcheno nel 1927). In epoca successiva, a Brozzo fu eretto anche un modesto obelisco ai caduti, presso la chiesa parrocchiale, tutt'oggi esistente, opera di un certo Bossini di Sarezzo (cfr. firma sul basamento). L'identico massiccio fregio con l'aquila si è riscontrato anche su altre lapidi ai caduti della provincia, come nella vicina Marcheno, ma anche altrove, come a Scarpizzolo, Provezze e Novagli di Montichiari. Questa lapide è assai simile a quella di Provezze (1920), opera della Ditta Bonifacio, che fabbricò anche quella della vicina Marcheno nel 1921 (cfr. specifica scheda di catalogo). Fonti e bibliografia: Da Brozzo. In onore dei caduti, "Il Cittadino di Brescia", 22-9-1921
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274992
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ISCRIZIONI centrale - BROZZO / AI SUOI PRODI MORTI PER LA PATRIA // SERG. RESINELLI LUIGI FU ANT. 10.VI.1917 / “ PATUZZI GAETANO DI GIU.PE 25.X.1918 / CAP. MAG. FAUSTI ARTURO DI GIAC.MO 30.V.1916 / SOLD. CERESOLI LUIGI DI MARTINO 7.IV.1918 // SOLD. PELIZZARI GIOV. FU BORTOLO 8.XII.1915 / “ PELIZZARI GIOV. FU GIOV. 21.IV.1916 / “ RESINELLI GIUSEPPE DI MICHE.LE 16.IX.” / “ ZAPPA AMADIO DI ANGELO 9.XI.1918 // -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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