apparecchio fotografico stereoscopico, a soffietti, a pellicola in rullo 45x107mm

ca 1913 - ca 1914

Apparecchio fotografico orizzontale in metallo e legno, di forma parallelepipeda, con bordi arrotondati.||Azionando il dispositivo di apertura posto superiormente si apre lo sportello frontale al quale sono fissati i due obiettivi stereo con soffietti in pelle nera.||I due obiettivo sono uniti con telaio metallico che contiene anche l'otturatore stereo.||La distanza di posa si legge su una piccolissima scala incisa sull'interno coperchio che riporta tacche con distanze da 1 metro a infinito.||Sull'obiettivo di sinistra (rispetto alla posizione d'uso) è inserita una levetta per la regolazione dell'apertura dei diaframmi da f 6,8 a f25.||Sull'obiettivo destro si ha la regolazione dell'otturatore: sono disponibili le tre posizioni O, Z e velocità di scatto per riprese istantanee da 1/100 di sec a 1 secondo. ("Z" corrisponde ad otturatore che resta aperto finchè non si scatta nuovamente per chiuderlo, "O" ad otturatore che resta aperto finchè il dispositivo di scatto rimane premuto).||Sullo stesso obiettivo è inserita la leva per lo scatto dell'otturatore .||Sullo sportello, al centro, è fissato anche il mirino a riflessione in metallo.||Superiormente, al centro, è inserito un mirino Newtoniano ripiegabile costituito da due parti: un'astina metallica e una lente convergente rettangolare con croce.||Il dorso dell'apparecchio è estraibile, dopo aver spostato il dispositivo di blocco, per permettere l'inserimento della pellicola in rullo (45x107mm).||L'avanzamento della pellicola e lo sblocco per l'inserimento avvengono ruotando o sollevando l'apposito anello posto superiormente.||Ad apparecchio aperto sono visibili l'interno dei soffietti e i due vani laterali dove si inserisce la pellicola in rullo.||Sul dorso, attraverso due finestrelle rossa è visibile il numero della posa direttamente dal retro della pellicola.||Sotto all'apparecchio è presente un foro filettato per il posizionamento su cavalletto

  • OGGETTO apparecchio fotografico stereoscopico, a soffietti, a pellicola in rullo 45x107mm
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    VETRO
    METALLO
    PELLE
  • MISURE Altezza: 8,5 cm
    Lunghezza: 10 cm
    Peso: 557 g
    Larghezza: 19 cm
  • CLASSIFICAZIONE stereoscopia
    fotografia
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI Ernemann (1899/ 1926): progettista/ costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stereoscopia è una tecnica utilizzata soprattutto nel XIX secolo per ottenere l'illusione di un'immagine tridimensionale.||I primi studi moderni sulla visione stereoscopica si devono a Wheatstone il quale si accorse che due immagini dello stesso soggetto riprese da due punti di vista leggermente differenti, guardate attraverso un dispositivo che permetteva a ciascun occhio di vederne una sola delle due, venivano poi ricomposte dal cervello come se fosse una sola immagine ma come se fosse in tre dimensioni.||Nel 1849, David Brewster creò il primo visore stereoscopico: era costituito da una scatola con forma rastremata con due lenti dalla parte più stretta e l'immagine stereoscopica da quella opposta. All'interno un separatore permetteva ad ogni occhio di vedere una sola delle due immagini.||Una delle prime presentazioni in pubblico di questa tecnica (utilizzando dagherrotipi stereoscopici) si ebbe alla Great Exhibition nel 1851.||Inizialmente, per ottenere le stereoscopie, venivano fatte due riprese dello stesso oggetto con un apparecchio che veniva spostato di qualche centimetro lungo una guida.||Successivamente vennero prodotti i primi apparecchi fotografici bioculari ovvero apparecchi con due obiettivi uguali montati affiancati che permettevano la ripresa simultanea delle due immagini (obiettivi stereo). Con l'introduzione delle macchine a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici divennero portatili.||Le stereoscopie venivano poi guardate con appositi visori le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola (non si avevano più scatole con separatore in mezzo).||Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti.||Le riprese stereoscopiche furono soprattutto appannaggio di fotografi professionisti e meno di amatori.||Il commercio di immagini stereoscopiche di luoghi vicini e lontani e la moda dilagante fra le classi abbienti di collezionarne in grande quantità possono essere spiegati riconducendosi al desiderio di scoperta del mondo che caratterizza la seconda metà dell' '800.||Il successo della fotografia stereoscopica proseguì fino al 1930 per riprendere brevemente negli anni '50 e '60. In quegli anni il View Master fu l'ultimo sistema stereoscopico largamente diffuso.||La moda della fotografia stereoscopica proseguì anche nel XX secolo e questo apparecchio ne è un esempio.||Questo modello fa parte della serie Bob prodotta dalla Ernemann tra il 1910 e gli anni '20. Alcuni modelli continuarono a venir prodotti con il marchio Zeiss Ikon anche dopo il 1926 anno in cui la Ernemann fu assorbita dalla Zeiss Ikon.||Questi apparecchi sono numerati non a seconda delle dimensioni ma a seconda del livello di accessori (messa a fuoco, obiettivo, mirino, ecc) presenti.||Questo modello di apparecchio fotografico per riprese stereoscopiche su pellicola faceva parte delle nuove fotocamere con soffietto estraibile e di dimensioni contenute che rivoluzionarono il modo di fare fotografia rendendolo più semplice e veloce
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301970170
  • NUMERO D'INVENTARIO 5852
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI sportello, interno - Bob XV||N° 220173 - maiuscolo/ minuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu -
  • STEMMI sportello, interno - commerciale - Marchio - H. Ernemann AG - un volto di donna con i capelli lunghi, racchiuso in un rettangolo||accanto la scritta H. Ernemann AG Dresden
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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