apparecchio fotografico stereoscopico, a lastre 7x9cm

ca 1900 - ca 1910
H. Bellieni (notizie Inizio Xx Secolo)
notizie inizio XX secolo

Questo apparecchio è costituito da due parti: il corpo macchina in legno di forma trapezoidale e il porta obiettivi in metallo.||Il corpo macchina è costituito da due camere oscure ciascuna facente capo ad un obiettivo. I due obiettivi, montati su un unico telaio, sono mancanti.||La messa a fuoco avviene mediante un dispositivo a leve posto inferiormente che permette di avvicinare ed allontanare il telaio porta obiettivi.||La distanza di posa si legge superiormente su un archetto in metallo con tacche da 1,50 a infinito.||La posizione del porta obiettivi può essere regolata in verticale mediante un'apposita vite posta inferiormente.||L'otturatore ha due modalità d'uso: istantanea e posa, selezionabili mediante una levetta posta al centro della parete frontale.||Lo scatto può avvenire attraverso un pulsante posto sopra al telaio porta obiettivi o con un comando pneumatico che può essere inserito nell'apposito dispositivo posto nel centro della parete frontale (il comando pneumatico è mancante).||Nel caso di ripresa istantanea, la velocità di scatto viene selezionata mediante una piccola rotella posta nel punto di inserzione del comando pneumatico di scatto (non è possibile la lettura di tali velocità).||Sulla parete superiore è presente un mirino estraibile costituito da una lente convessa con croce.||Superiormente una livella a bolla permette il corretto posizionamento dell'apparecchio.||La parete posteriore è scorrevole e permette di accedere alle camere oscure. All'interno di ciascuna camera oscura sono inseriti dei porta lastre in metallo (formato 7x9cm) tenuti in posizione da un dispositivo a molla.||Mediante una maniglia in metallo posta lateralmente all'apparecchio si procede all'inserzione davanti agli obiettivi delle lastre da impressionare. In corrispondenza di tale dispositivo è inserito un contalastre automatico.||Sullo sportello scorrevole è inserito un mirino per l'inquadratura, costituito da una piccola lente estraibile e regolabile in altezza.||Lateralmente e inferiormente sono presenti due fori filettati per l'inserzione su un cavalletto

  • OGGETTO apparecchio fotografico stereoscopico, a lastre 7x9cm
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    METALLO
    PELLE
  • MISURE Altezza: 22,5 cm
    Lunghezza: 21,5 cm
    Peso: 1,87 kg
    Larghezza: 11 cm
  • CLASSIFICAZIONE stereoscopia
    fotografia
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI H. Bellieni (notizie Inizio Xx Secolo): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stereoscopia è una tecnica utilizzata soprattutto nel XIX secolo per ottenere l'illusione di un'immagine tridimensionale.||I primi studi moderni sulla visione stereoscopica si devono a Wheatstone il quale si accorse che due immagini dello stesso soggetto riprese da due punti di vista leggermente differenti, guardate attraverso un dispositivo che permetteva a ciascun occhio di vederne una sola delle due, venivano poi ricomposte dal cervello come se fosse una sola immagine ma come se fosse in tre dimensioni.||Nel 1849, David Brewster creò il primo visore stereoscopico: era costituito da una scatola con forma rastremata con due lenti dalla parte più stretta e l'immagine stereoscopica da quella opposta. All'interno un separatore permetteva ad ogni occhio di vedere una sola delle due immagini.||Una delle prime presentazioni in pubblico di questa tecnica (utilizzando dagherrotipi stereoscopici) si ebbe alla Great Exhibition nel 1851.||Inizialmente, per ottenere le stereoscopie, venivano fatte due riprese dello stesso oggetto con un apparecchio che veniva spostato di qualche centimetro lungo una guida.||Successivamente vennero prodotti i primi apparecchi fotografici bioculari ovvero apparecchi con due obiettivi uguali montati affiancati che permettevano la ripresa simultanea delle due immagini (obiettivi stereo). Con l'introduzione delle macchine a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici divennero portatili.||Le stereoscopie venivano poi guardate con appositi visori le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola (non si avevano più scatole con separatore in mezzo).||Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti.||Le riprese stereoscopiche furono soprattutto appannaggio di fotografi professionisti e meno di amatori.||Il commercio di immagini stereoscopiche di luoghi vicini e lontani e la moda dilagante fra le classi abbienti di collezionarne in grande quantità possono essere spiegati riconducendosi al desiderio di scoperta del mondo che caratterizza la seconda metà dell' '800.||Il successo della fotografia stereoscopica proseguì fino al 1930 per riprendere brevemente negli anni '50 e '60. In quegli anni il View Master fu l'ultimo sistema stereoscopico largamente diffuso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301970055
  • NUMERO D'INVENTARIO 6043
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI frontale - MEDAILLE OR||GRAND PRIX||PARIS 1900 - maiuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu - FRA
  • STEMMI frontale - commerciale - Marchio - H. BELLIENI||CONSTRUCTEUR||D'INSTR. DE PRECISION||A. NANCY
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1900 - ca 1910

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'