amplificatore di tensione continua ed alternata a due o tre stadi

ca 1959 - ca 1959

La custodia metallica dello strumento ha forma parallelepipeda e poggia su piedini in gomma. Superiormente è presente una maniglia in metallo per il trasporto.||Il pannello frontale è interamente occupato dai dispositivi di regolazione e dalle boccole per i collegamenti. Nella parte superiore sono situati un supporto tripolare per l'inserzione di tubi contatori (Geiger Müller) e una boccola dalla quale è possibile immettere la necessaria alta tensione. Nella parte inferiore sono presenti le boccole per i collegamenti in ingresso e in uscita e una presa per la messa a terra, due commutatori che permettono di scegliere l'uscita desiderata a seconda dell'uso dello strumento e un regolatore di sensibilità. Il commutatore di sinistra permette di scegliere tra tensione continua ed alternata a due o tre stadi, quello di destra presenta quattro posizioni possibili: nella prima posizione l'intera corrente anodica della valvola finale scorre attraverso l'utilizzatore (uso come strumento di misura), nella seconda la resistenza d'adattamento è di 5 kOhm (per utilizzatori ad alta resistenza), nella terza la resistenza di adattamento è ancora di 5 kOhm con accoppiamento capacitivo (per utilizzatori ad alta resistenza con segnali a corrente alternata), nell'ultima l'adattamento avviene attraverso trasformatore per utilizzatori con circa 4 Ohm di resistenza interna (con segnali a corrente alternata). Da una boccola in uscita possono essere prelevati circa 100 V di tensione continua per esperimenti con fotocellule.||Sulla faccia posteriore è presente la presa per il collegamento alla cassetta di alimentazione o ad una idonea sorgente di tensione. Manca il relativo cavo multiplo con 6 singole spine. Lateralmente sono presenti delle prese d'aria.||E' inoltre presente un'etichetta riportante il nome dell'azienda costruttrice e dati tecnici dello strumento

  • OGGETTO amplificatore di tensione continua ed alternata a due o tre stadi
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    PLASTICA
    gomma
  • MISURE Altezza: 21 cm
    Lunghezza: 18 cm
    Larghezza: 25 cm
  • CLASSIFICAZIONE laboratorio
    Elettrotecnica
    Fisica sperimentale
    didattica
    Fisica nucleare
    Geiger Müller
    fisica
    Fisica Moderna
    industria elettronica ed elettrotecnica
  • ATTRIBUZIONI E. Leybold's Nachfolger Ag (1870/ 1967): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634400
  • NUMERO D'INVENTARIO 4214
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI verso - 580 00 / 6158 - Fondazione Museo Scienza e Tecnologia - numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu -
  • STEMMI frontale e verso - commerciale - Marchio - E. Leybold's Nachfolger AG - 2 - scritta LEYBOLD con la parte alta della lettera L racchiusa in una circonferenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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