oscilloscopio a doppia traccia

ca 1988 - ca 1988

Questo strumento ha custodia in metallo di forma parallelepipeda. Poggia su quattro piedini in plastica e si può inclinare grazie ad un dispositivo estraibile in metallo. Lo strumento è trasportabile mediante una maniglia in gomma posta superiormente.||Le pareti laterali ed inferiore presentano numerose prese d'aria.||La parete frontale è occupata dallo schermo fluorescente e da numerosi interruttori, boccole e manopole di regolazione.||Nella parte alta è inserito lo schermo sul quale vengono rappresentati i fenomeni da osservare, in un sistema di coordinate ortogonali. Di fianco allo schermo si trovano l'interruttore di accensione e la relativa spia di funzionamento, la spia di indicazione del trigger, due potenziometri per la regolazione dell'intensità luminosa dello schermo e la messa a fuoco dell'immagine, un commutatore per la regolazione del fattore di amplificazione orizzontale e lo spostamento orizzontale dell'immagine. Sotto questi dispositivi, sempre di fianco allo schermo, sono inserite tre boccole per i collegamenti in entrata al generatore di tensione a dente di sega (5,5 Vpp), i collegamenti per la calibrazione dello strumento (tensioni a gradino 0,2 Vpp), la messa a terra.||Sotto allo schermo sono presenti altri due gruppi di dispositivi.||Il primo permette di regolare i parametri di funzionamento relativi ai due raggi provenienti dai due amplificatori verticali e comprende comandi uguali: boccola BNC in ingresso (con impedenza 1MOhm/25pF), deviatore per la scelta del tipo di grandezza (continua, alternata o messa a terra), una manopola per la regolazione dello spostamento verticale dell'immagine ed un commutatore per la selezione dell'amplificazione del segnale (5/10/20/50 mV/cm oppure 0,1/0,2/0,5/1/2/5/10 V/cm).||Tre interruttori permettono di selezionare altre modalità di lavoro: monotraccia o doppiatraccia, alternata o chopped, con trigger su uno dei due fasci.||L'altro gruppo di dispositivi comprende i comandi per il trigger (tra cui una boccola BNC per il collegamento di una eventuale sorgente esterna e una boccola per la messa a terra, ed interruttori per la selezione delle modalità di lavoro), due potenziometri per la regolazione del livello di definizione della traccia e della tensione di calibrazione ed un commutatore per la selezione della base dei tempi (0,5/1/2/5/10/20/50 µs/cm oppure 0,1/0,2/0,5/1/2/5/10/20/50/100/200 ms/cm).||Nella parete posteriore si trova la spina per il collegamento del cavo di collegamento alla rete elettrica, che si ripone arrotolato su due ganci appositi

  • OGGETTO oscilloscopio a doppia traccia
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    PLASTICA
    gomma
  • MISURE Altezza: 25 cm
    Lunghezza: 21 cm
    Larghezza: 42 cm
  • CLASSIFICAZIONE laboratorio
    Elettrotecnica
    Fisica sperimentale
    didattica
    fisica
    elettricità e magnetismo
  • ATTRIBUZIONI Hameg Instruments (1957/): costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634358
  • NUMERO D'INVENTARIO 8940
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI frontale - DUAL TRACE OSCILLOSCOPE HM312 - 8 - maiuscolo/ minuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu - ENG
  • STEMMI frontale - commerciale - Marchio - Hameg GmbH - HAMEG
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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