Angeli, putti, cariatidi, festoni, drappi, conchiglie, rosoni

decorazione plastica, ca 1690 - ca 1699

La volta della seconda sagrestia è divisa in tre fasce: al centro, una cornice quadrilobafa che circonda l'affresco è sostenuta ai lati da quattro meravigliosi angeli alati a tutta figura, con le braccia levate, la testa rovesciata all'indietro e una gamba protesa nel vuoto; festoni di frutta pendono attorno alle figure e drappi a morbide pieghe coprono le vele, sostenuti da coppie di putti inarcati nello sforzo, Due arconi dividono la fascia centrale dalle laterali e presentano un rosone al centro e ai lati quattro ovati con mezze figure a rilievo (forse Patriarchi) intramezzate da girali e palmette. Le due fasce laterali contengono ognuna tre affreschi, racchiusi da sontuose cornici a stucco animate da cariatidi, festoni di frutta, conchiglie con testine al centro e putti sgambettanti rivolti verso il basso. Sottofondi rosa e verdi animano l'insieme e fanno emergere il biancore alabastrino degli stucchi, liberati nel recente restauro da strati e stratidi successive scialbature. Tutti gli occhi delle figure hanno ritrovato la pupilla disegnata a stucco nero e lo stesso impasto è stato impiegato per i fondi delle cornici a intaglio (Dalla relazione dei restauri)

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • ATTRIBUZIONI Sala Gerolamo (notizie 1651-1695)
  • LOCALIZZAZIONE Alzano Lombardo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Una nota di pagamento ci ha permesso di conoscere l'esistenza del figlio ed erede di Giovan Angelo Sala, stuccatore luganese cui si devono le decorazioni delle volte della chiesa e della prima sagrestia. Essa mi è stata segnalata dalla studiosa e ricercatrice di cose d'arte del Canton Ticino,Sabina Gavazzi Nizzola, che sentitamente ringrazio. All'Archivio di Stato di Milano (Fondo Religione) sono raccolti documenti vari riguardanti chiese e monasteri di Bergamo soppressi alla fine Settecento, tra cui, nella cartella 1971, il materiale proveniente dal monastero di San Giuseppe, ufficiato da monache del Terzo Ordine di San Francesco. Nel quadernetto, intitolato "Libro della Fabbrica della Chiesa e Choro", edificatidopo il 1638, in cui sono scritte frettolose annotazioni di varie spese per muratori,lavoranti, ecc., si legge:- A dì 23 agosto 1681. Conti al Sig. Gerolamo Sala stucatore. A conto del stuco del coro L.53.- A di 1 dicembre 1681. Deve avere il Sig. Angelo Sala per il stuco dei cornicioni della Chiesa...per 6 capitelli... per la facciata dell'altare in tutto L.460.- 13 aprile 1683. Conti al Sig. Angelo Sala. Filippi 463.14.- 1 novembre. Conti al Sig. Gerolamo suo figliolo Filippi 6.- 7 marzo 1684. Conti al suo erede L.46.10."Quindi dal 1681 Gerolamo, che di certo aveva imparato lavorando accanto al padre, esegue personalmente parte degli stucchi; dal 1683 è pagato al posto del padre; dal 1684 è indicato come suo erede. Secondo il "Dictionnaire historique e biographique de la Suisse", 1930 (scheda sulla famiglia Sala di Lugano di C.Trezzini, p. 692), Giovan Angelo Sala muore attorno il 1688; probabilmente da qualche anno gli era succeduto a pieno titolo il figlio, benchè gli storici bergamaschi continuino a indicare come stuccatore Giovanni Sala o Angelo Sala anche per opere eseguite dopo il 1688, nella chiesa di San Leonardo a Bergamo, a.1689 ( A.PASTA, "Le pitture notabili di Bergamo" 1775, p.88; PASINO LOCATELLI "Illustri Bergamaschi", 1879, p.303) e nella Cappella del Corpus Domini della chiesa di S.Alessandro in Colonna, a.1696 (C.MARENZI, "Il servitor di piazza..." 1825, p.38; E.FORNONI, "Storia di Bg." XI, p.170, ms. s.d. entro il 1925); M.LUMINA, "Sant'Alessandro in Colonna" 1977, p.84), mentre ora si può con assoluta certezza affermare che gli stucchi di queste chiese sono di Gerolamo Sala e che a Gerolamo vanno ascritte anche la seconda e la terza sagrestia di Alzano Maggiore, eseguite presumibilmente dalla seconda metà del 9° decennio del Seicento alla fine del secolo. E' interessante notare che Gerolamo in questo scorcio di secolo ha lavorato spesso col pittore Antonio Cifrondi: a San Leonardo ( benchè ora sia stucchi che affreschi siano o molto deperiti o scomparsi), in Sant'Alessandro in Colonna e nella seconda sagrestia di Alzano. Altri due documenti confermano la presenza e l'attività di Gerolamo Sala.Il primo è un atto notarile vergato dal notaio Antonio B1dasio di Bergamo il 24 luglio 1690, riguardante un patteggiamento tra tre scultori impegnati nella parrocchiale di San Martino di Alzano (Cristoforo Gambalsi, Andrea Peracca e Gio Batta Selva), atto in cui è presente come perito e testimone anche "Gerolamo Sala q,m Gio. Angelo habitante nella Valtesse" (alla periferia di Bergamo) (Questo documento è conservato in fotocopia nell'A.P.A., ma non è specificato dove si trova l'originale e nell' Archivio di Stato di Bergamo non è stato reperito). Un'ultima notizia proviene da un ms. conservato presso l'Archivio Parrocchiale di Cenate di Sopra (Bg.), intitolato "Chronicon". In esso è scritto che essendo stato donato alla chiesa nel 1695 un grande quadro di Antonio Cifrondi con la "Historia di re Attila e San Leone Magno", il 1 aprile 1695 il parroco di Cenate manda a chiamare il "Sig. Gerolamo Salla stuccatore il più insigne dei nostri tempi" per eseguire una cornice in stucco onde sistemare la pala dietro l'altare maggiore in mezzo al coro. Il 26 giugno 1695 Gerolamo Sala risponde con una lettera in cui dice di essere a letto con la febbre e che manderà un suo "giovane allievo" che farà "tanto quanto come lì fossi io". L'allievo, Stefano Mesci, arriva il 27 luglio 1695 ed "esegue a perfezione l'opera in circa 40 giorni". Purtroppo a metà Settecento il presbiterio della chiesa di Cenate Sopra venne rifatto dalle fondamenta: il dipinto di Cifrondi fu spostato sopra la porta d'ingresso, nella controfacciata (dove ancora si trova) e degli stucchi si è persa ogni traccia. (Queste notizie sono pubblicate da C.TELLINI PERINAin "Arte Lombarda" 1979. L'autrice aggiunge in nota che"Gerolamo Sala non è conosciuto e forse è figlio del luganese Giovan Angelo impegnato nel 1653 in Santa Maria Maggiore di Bg"). Si può concludere soffermandoci a guardare questa stupenda seconda sagrestia di Alzano. La ricchezza festosa degli stucchi che sotto la volta continuano avvolgendo senza intervalli le pareti, le lunette, i cornicioni delle porte con statue e decori
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300155433
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto la scarpa - LUGA - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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