monumento funebre, opera isolata - ambito mantovano (prima metà sec. XVI)

monumento funebre,

Nell'insieme del mausoleo, colto di scorcio prospettico, si possono distinguere tre parti. La base si compone da una serie di vbrani definiti da formelle costruite su due piani diversi con figure scolpite, delimitate superiormente e inferiormente da cornici lavorate. Quattro cariatidi sembrano reggere il peso della trabeaione soprastante, costituita da cornici diversamente orante, sulla quale poggia il catafalco con la figura coricata del defunto. Un'erma tiene il braccio sinsitro appoggiato sul marmo dove è incisa l'epigrafe

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA Marmo
    marmo bianco di Carrara
    MARMO NERO ANTICO
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dai cronachisti locali ottocenteschi viene costantemente avanzato un generico riferimento a Michelangelo Buonarroti, successivamente viene rimandato agli ornatisti Tommaso e Iacopo Roduri; la proposta attributiva a Giulio Romano non incontra concordanze di consensi. Una cariatide conservata al palazzo Ducale di Mantova e la Loggia delle cariatidi dell'Eritteo vengono considerate le mediazioni culturali che hanno portato alla ideazione di un monumento così caratterizzato. Ma caratterizzata è anche ogni cariatide o per il lungo chitone ionico che la panneggia o per la posizione e l'atteggiamento diversi o per la nveste più leggera o per l'acconciatura o per il copricapo. questa parte statutaria costituisce un codice di lettura che evidenzia la chiara derivazione classicheggiante (sia pure di periodo arcaico), con controverse implicazioni per l'attribuzione dell'opera a Giulio romano che pure, anche se non documentata, per certiaspetti può ragionevolmente essere accettata. Non bisogna dimenticare la ricchezza del repertorio di ornato presente nella trabeazione e nel basamento in cui sono proposti frammenti più sciolti da modelli riferibili all'antico. L'eleganza decorativa del sarcofago al cui centro spicca lo stemma (tre crescenti lunari rivolti), si distingue rispetto a quella descrittiva delle formelle e al perfezionismo grafico deglio ornati nelle cornici, quasi a suggerire, al dilà dell'unitarietà progettuale, l'intervento di collaboratori diversi, comunque coevi e vicini al gusto di Giulio Romano. L'eco dell'antico ritorna anche nella figura giacente del defunto. La data 1805 riportata sullo zoccolo basamentale e contenuta nell'epigrafe attribuibile a Camillo Volta, si riferisce all'anno in cui il mausoleo fu traslato dalla chiesa di San domenico in Sant'andrea. Lascaito in deposito nella cappella di Santo stefano, ha avuto adeguata sistemazione, coincidente con quella attuale, nel 1832 così come per gli altri monumenti della cappella. Fonti archivistiche: "fondo basilica di sant'Andrea", b. 378-380; manoscritto "raccolta delle iscrizioni eseistenti nelle insigne Basilica di Sant'Andrea in Mantova" p. 65
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300147181
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI zoccolo basamentale - ALOYSIUS PHIL. EX MARCH(IONIBUS) STROZZA/ OPUS HOC ANAGLYPHUM INSIGNE AB AEDE/DIVI DOMINICI DELETE TRASFERRI CURAVIT/ANNO MDCCCV -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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