Paolina Borghese come Venere vincitrice

Scultura,
Fossi, Cesare (notizie Seconda Metà Sec. Xix)
notizie seconda metà sec. XIX

L’opera vede rappresentata Paolina Borghese nelle sembianze di Venere vincitrice. Nella mano sinistra regge una mela, simbolo della vittoria di Afrodite nel giudizio di Paride. Paolina è semidistesa su un'agrippina, sulla quale appoggia il braccio destro. Il busto è scoperto quasi ad offrire la sua nudità, a differenza della parte inferiore, avvolta da una veste leggera che la rende pudica e sensuale allo stesso tempo. Tutta la scultura poggia su una base di legno dipinto e dorato, con decorazioni a rosette e zoomorfe, poggiante su sei piedini a cipolla

  • OGGETTO Scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    marmo/ scultura
    legno/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Fossi, Cesare (notizie Seconda Metà Sec. Xix)
  • LOCALIZZAZIONE Museo di arti decorative Accorsi-Ometto
  • INDIRIZZO Via Po, 55, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura, qui presa in considerazione, rappresenta Paolina Borghese, sorella di Napoleone Bonaparte. Realizzata da Antonio Canova, come Venere vincitrice, intorno al 1804 su commissione del marito Camillo Borghese. La particolare iconografia si riferisce ad un episodio legato alla mitologia greca, dove Paride doveva scegliere quale fosse la dea più bella tra Era, Atena ed Afrodite, assegnandole il pomo d’oro con sopra inciso “Alla più bella”, e il principe troiano scelse proprio la dea dell’amore. L’opera venne terminata nel 1808, mentre già l’anno prima era pervenuto al principe Borghese un ritratto della stessa. Venne spedita a Torino a palazzo Chiablese dove risiedeva il principe, nominato nello stesso anno governatore generale dei dipartimenti del Piemonte e del Genovesato e vi rimase fino al 1814. Venne riportata a Roma a seguito della sconfitta napoleonica e ora trova posto presso la Galleria Borghese, dove fu copiata massivamente da moltissimi scultori. Tra questi probabilmente “C. Fossi.”, come riporta l’iscrizione sul manufatto della Fondazione Accorsi-Ometto, di cui non è chiaro il nome, forse Carlo o forse Cesare. Nel condurre la ricerca sull’artista è venuta a galla un’altra copia dell’opera, sul sito della casa d’aste Christie’s, che riportava il nome di Carlo Fossi. Questa attribuzione è stata chiarita da Giles Forster, responsabile del dipartimento di scultura del XIX secolo di Christie’s, dichiarandola errata e identificando l’artista come Cesare Fossi e non Carlo, in questo caso è plausibile un rimando diretto ad un artista realmente esistito e di cui si hanno poche notizie. Probabilmente partecipò all’Esposizione Generale Italiana di Torino del 1884, esponendo una figuretta equestre in cera «S.A.R. Il Principe di Napoli»
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408563
  • NUMERO D'INVENTARIO Sc 31
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Museo di Arti Decorative Accorsi - Ometto
  • ISCRIZIONI lato destro - C. FOSSI. ROMA - Fossi, Cesare -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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