ritratto di Maria Teresa di Toscana

Busto, 1833 - 1833

Ritratto femminile a mezzobusto dal volto leggermente rivolto a destra, i capelli raccolti, dei boccoli sulle tempie ed il capo incoronato. Indossa una ricca collana a placche greche e decorazioni vegetali, dalla quale pende un medaglione con il profilo del re Carlo Alberto di Savoia. Sulla sua spalla sinistra è appuntata una spilla con croce sabauda entro scudo, fermata da un fiocco. Sul retro, all'altezza delle spalle corre incisa un'iscrizione documentaria dell'artefice, compresiva di data di esecuzione (1833), lacunosa però nelle prime due cifre (1 e 8)

  • OGGETTO Busto
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Moccia Antonio (1805 Ca./ Ante 1842): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto, realizzato da Antonio Moccia, raffigura la regina Maria Teresa di Toscana, consorte del re Carlo Alberto. Si tratta di una copia autografa del ritratto scultoreo, eseguito "dal vero"(come recita un'iscrizione posta sul retro della figura), dallo stesso Moccia. È la Gazzetta Piemontese (n.67, 5 giugno 1833) a riportare le vicende circa la realizzazione dell'opera: l'opera originaria, assieme al busto del Sovrano, venne realizzata a Roma nel 1833. Nelle due sculture l'artista, che vennero presentati ai sovrani dopo averli riprodotti in scagliola, seppe "unire alla delicatezza della somiglianza la purità dello stile, che coi precetti de' primi Professori ivi con rigidezza s'insegna, e che sull'antico e sul bello viene dimostrato ed appreso". I busti marmorei originari sono ad oggi conservati presso il castello di Agliè (per quanto riguarda la regina, il busto è registrato al n.2296 dell'inventario). L'opera finita ebbe un grandissimo successo tanto da diventare il ritratto "ufficiale" della regina e venne replicato innumerevoli volte (di cui alcune conservate anche all'interno del Castello di Racconigi, altre presso l'albergo dei Poveri a Torino e a Pino Torinese), talvolta con alcune varianti, che riguardano la presenza o meno della ricca collana con l'effigie del marito Carlo Alberto. Antonio Moccia, nato ad Alghero intorno al 1805, nel 1823 raggiunge all'Accademia di San Luca lo scultore Andrea Galassi e il pittore Giovanni Marghinotti, inviati a Roma nel 1819 per volontà di Carlo Felice, come pensionati del Re di Sardegna. Nel settembre 1827 Moccia è l'unico premiato tra gli allievi della classe di scultura nel concorso romano per un altorilievo raffigurante un Gladiatore combattente; a lui Carlo Felice commissiona la statua della Beata Margherita di Savoia (la sua prima grande opera in marmo), ottenuta grazie alle garanzie fornite da Thorvaldsen, presso cui studiava all'Accademia di San Luca. In Piemonte l'artista godette della speciale protezione di Giuseppe Manno, primo ufficiale del Ministero degli Interni durante il regno di Carlo Felice e nei primi anni di quello di Carlo Alberto. Nel 1831, avvalendosi di un attestato del Thorvaldsen, chiese ed ottenne la continuazione della pensione da Carlo Alberto. Nelle opere torinesi Moccia si attiene ai precetti thorvaldseniani, ma emerge anche un gusto naturalistico di ascendenza bartoliniana riscontrabile anche nel Busto di Giuseppe Manno alla Biblioteca Universitaria di Cagliari, eseguito a Roma nel 1834, che conferma il suo rapporto con l'intellettuale sardo. E' l'unica opera del Moccia per il momento rintracciata in Sardegna e fu eseguita a Roma a spese del cavalier A. Ballero. Non essendosi rintracciate successive opere dello scultore, scomparso prima del 1842, il busto del Manno costituisce l'ultima testimonianza certa della sua attività, che probabilmente prosegue a Roma e ruota intorno al Thorvaldsen, al Finelli e al Tenerani
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100404966
  • NUMERO D'INVENTARIO R 8522
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI base rotonda, retro - R8522 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Moccia Antonio (1805 Ca./ Ante 1842)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1833 - 1833

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'