lapide - commemorativa, opera isolata di Argenti, Silvio (inizio sec. XX)

lapide commemorativa, 1910 - 1910

Lapide rettangolare profilata, con testo distribuito su sette righe, a occupare l’intero campo della lastra; le ultime tre righe di dimensioni pari alla metà delle prime quattro. Al termine della terza riga giglio di Francia; all’inizio della quarta nodo Savoia; prima dell’ultima riga tre nodi Savoia alternati a due gigli di Francia

  • OGGETTO lapide commemorativa
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ incisione
    marmo bianco/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Argenti, Silvio (notizie 1885-1931): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello di Bruzolo
  • INDIRIZZO via Carlo Emanuele I, 47, Bruzolo (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide commemora, nel terzo centenario, il trattato siglato nel castello di Bruzolo il 25 aprile 1610, che sancì l’alleanza fra Carlo Emanuele I di Savoia ed Enrico IV di Francia contro la monarchia spagnola per la conquista del ducato di Milano. Il testo della lapide, predisposto dall’avvocato e studioso di antichità valsusine Edoardo Barraja, istituisce, non a caso, un nesso fra gli accordi conclusi a Bruzolo, non attuati per l’improvvisa morte di Enrico IV, e gli eventi che condussero alla metà dell’Ottocento all’unità d’Italia. Nel volume dedicato all’evento Barraja sottolinea: “Nel 1859 finalmente il fulgido sogno di Carlo Emanuele si avverava, eziandio con l’aiuto del sangue francese, sui campi di Magenta e Solferino, dove le due nazioni affratellate respingevano lo straniero e gettavano le basi dell’unità italiana”(E. Barraja, Bruzolo in Val di Susa e il trattato del 1610, Torino 1911, p. 83). La lapide, realizzata con fondi di privati e istituzioni, raccolti grazie a una pubblica sottoscrizione cui parteciparono anche i proprietari del castello, i Marconcini, fu donata ufficialmente al Comune di Bruzolo e scoperta durante la pubblica commemorazione svoltasi il primo maggio del 1910, come documentato da un dettagliato articolo dell’evento apparso sul settimanale diocesano “La Valsusa” (7 maggio 1910, n. 19), riprodotto integralmente nel volume di Barraja (1911, pp. 90-92) con una foto storica dell’evento (p. 87). La lapide, come testimonia l’iscrizione, fu realizzata da Silvio Argenti, che per i motivi decorativi traeva spunto dai nodi sabaudi alternati ai gigli di Francia dipinti sul soffitto ligneo della Sala del Trattato, all’interno del Castello, come attesta un disegno di rilievo di sua mano, anch’esso riprodotto da Barraja (1911, p. 36). Scarse sono le informazioni sull’Argenti: possedeva uno studio a Torino e partecipò come scultore ad alcune esposizioni della Promotrice di Belle Arti fra il 1895 e il 1931 (A. Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini, 2 voll., Torino 2003, I, p. 34, ad vocem). Sua è la lapide commemorativa del botanico Giovanni Francesco Re a Condove, collocata il 28 luglio 1907 (“Rivista mensile del Club Alpino Italiano”, vol. XXVI, 1907, n. 9, p. 398)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401585
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI intero campo della lastra - IN QUESTO CASTELLO – IL 25 APRILE 1610/ CARLO EMANUELE I DUCA DI SAVOIA/ CONCLUDEVA CON LA FRANCIA/ IL TRATTATO DI BRUZOLO/ DUE SECOLI E MEZZO DOPO – I DESTINI MATURAVANO L’ALTO DISEGNO – SUI CAMPI DI MAGENTA/ NEL 3° CENTENARIO - Barraja Edoardo - stampatello maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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