RESTI DI UN INSEDIAMENTO EXTRA URBANO A CARATTERE RURALE (tracce di insediamento, insediamento)

Novara,

Lungo il margine del tracciato stradale, i lavori hanno messo in luce i resti crollati di strutture murarie e due pozzi le cui pareti erano erano rivestite di laterizi semilunati. Il materiale recuperato durante lo svuotamento data la dismissione delle strutture al II sec. d.C. A nord della Cascina Prelle è emerso un complesso di edifici in buono stato di conservazione, orientati in senso N-S e distribuiti in nuclei scalari attorno a spazi aperti in funzione di cortili di disimpegno. Gli sbancamenti hanno asportato le strutture a E e W. Sono state riconosciute diverse fasi abitative. I fase: gruppo di ambienti appartenenti ad un edificio a pianta rettangolare, costituiti da un vano quadrato di 3,5 m di lato, delimitato da murature in ciottoli di piccole dimensioni legati da una malta argillosa, e conservate ai soli livelli di fondazione. Mattoni interi compaiono solo in corrispondenza delle giunzioni angolari e forse delle soglie; ricorsi di tegole intere o spezzate si alternano in qualche caso ai ricorsi di ciottoli. A sud di questo ambiente sorgevano altri due piccoli vani di forma quadrata, probabilmente delle dispense. Nessuno conserva livelli pavimentali. L'edificio si affaccia su un'area cortilizia a N-E, attraversata in origine da una canaletta di scolo, collegata con strutture residue di un altro edificio a E, testimoniato da due strutture murarie parallele, una delle quali riutilizzata nella fase successiva. Nella fase II, coincidente con il massimo sviluppo planimetrico dell'abitato, viene riutilizzato, con una serie di modifiche planimetriche e con aggiunte successive, l'edificio della I fase. Una muratura N-S, che occupa la parte centrale del vano quadrangolare ormai obliterato, segna il limite settentrionale del nuovo edificio; un altro muro, esteso verso W, delimita un vano con resti di un focolare in laterizi. Annesse a S altre tre piccole dispense, con tracce di strutture di recinzione leggere a delimitazione di uno stretto spazio rettangolare destinato forse al ricovero di animali. A N-E, oltre il cortile della I fase, che mantiene la sua funzione, si sviluppa una serie di sei nuovi ambienti adiacenti, di notevoli dimensioni. Rinvenuta la copertura crollata, in tegole a risvolto e coppi. Non si sono conservati livelli pavimentali, ad eccezione del vano di S-W di questo complesso orientale, che presenta un acciotolato di preparazione forse per un pavimento (o pavimento esso stesso). Il complesso di edifici di II fase è delimitato a S-W da un percorso stradale con fondo in minuto ghiaietto e sabbia molto costipata, della larghezza di circa 7 m. Questo riempie un avvallamento del terreno. Successivamente, caduto in disuso l'asse stradale e decaduti gli edifici di I e II fase, sull'area della strada si edifica una serie di 4 ambienti di grandi dimensioni che, pur interferendo col tracciato stradale, ricalcano perfettamente gli orientamenti precedenti. Il materiale rinvenuto è costituito da una grande quantità di ceramica di uso domestico, sia da cucina che da mensa: frammenti di piatti e di coppette a vernice nera e terra sigillata, di bottiglie quadrangolari e brocchette di vetro

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