figure maschili e femminili cinesi sotto padiglioni con ornati floreali, vegetali e uccelli

soffitto dipinto, 1733 - 1736

Soffitto rettangolare con angoli squadrati. La decorazione si sviluppa in quattro fasce angolari collegate al medaglione centrale

  • OGGETTO soffitto dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera grassa/ doratura a guazzo
  • ATTRIBUZIONI Massa Pietro (notizie 1721-1760): pittore
    Juvarra Filippo (1678/ 1736): architetto
    Agliaudi Ignazio Detto Giovanni Pietro Baroni (1705/ 1769)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa della Regina
  • INDIRIZZO Strada Comunale Santa Margherita, 79, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soffitto a "comparti [...] dipinti a figure con arabeschi e le fascie dei cantonali a foggia di candelabro" è dettagliatamente descritto negli inventari del 1812, 1845 e nei Testimoniali di Stato del 1864. Con il passaggio al secolo successivo, nel 1931, la volta è detta "a fresco e dorata con arabeschi, uccelli, figure cinesi, ben conservata". Un'attenta descrizione è riportata da Eugenio Olivero nel 1942 [E. Olivero, La Villa della Regina in Torino, Torino 1942, p. 21] che sottolinea la "mescolanza di grotteschi e di elementi barocchi e chinesi". La pittura si sviluppa in quattro fasce che si "incontrano nel centro del soffitto in un medaglione ovale polilobato; sopra di esse tralicci, vasi di fiori, idoli chinesi colle gambe incrociate del tipo Budda, scimmie che aprono parasoli. Dappertutto tra tenui ghirlande e liane volano uccelli e farfalle; pappagalli appollaiati su racemi" mentre sulla cornice perimetrale "sono dipinte figurine chinesi; un re ed una regina sotto baldacchino, adorati dai sudditi, tra rami di corallo; matrone pure sotto baldacchini, tra servi portanti vasi di foglie; il tutto a colori variati con lievi dorature". Secondo l'autore "lo stile di questa pittura ricorda quello del Minei" anche se l'abbondanza di elementi "alla moda cinesi" può far pensare "a quel Pietro Massa che Clemente Rovere dice che dipingesse alla foggia cinese nel tempo di Vittorio Amedeo II". Il restauro eseguito dalla ditta Rava ha permesso di riportare in luce, sotto ridipinture in colori acrilici e protettivi diversi, la decorazione originaria. Sull'intonaco con finitura bianca risultano stese due campiture grigio-azzurre a tempera. Il disegno risulta progettato a matita per tutti gli elementi (campiture, decori, personaggi e animali) eseguiti poi a tempera grassa e rifiniture d'oro in foglio applicato a guazzi su una preparazione rossa a base di terra [A. Baratti Rava, Note sul restauro. Tecniche e materiali, in L. Caterina-C. Mossetti, Villa della Regina. Il riflesso dell'Oriente nel Piemonte del Settecento, Torino 2005, p. 338]. La decorazione della volta è intimamente connessa alla boiserie che riveste le pareti del Gabinetto definito alla "China" già nell'inventario del 1755. L'ambiente è infatti il risultato di un progetto unitario per volta e boiserie. Il disegno per una parete del Gabinetto conservato alla Biblioteca Nazionale (ris. 59.6, n. 12) è attualmente l'unica testimonianza del progetto complessivo della sala, attribuibile a Baroni di Tavigliano con indicazioni di Juvarra [C. Mossetti, I Gabinetti di Villa della Regina. Modelli e confronti, in L. Caterina-C. Mossetti, a cura di, op. cit., Torino 2005, pp. 123-152, in part. pp. 138-142]. Pannelli a fondo rosso con motivi di paesaggi, personaggi all'orientale, fiori e uccelli in oro sono inseriti in una complessa struttura lignea con decori a fondo nero con decori policromi di vasi, fenici e personaggi genericamente orientali. I soggetti fanno parte del ricco repertorio iconografico dispiegato anche sulla volta e sugli sguinci delle porte-finestre da Pietro Massa e collaboratori. Nelle tavolette, tecnicamente differenti tra loro, è evidente la suggestione di materiali preziosi di varia provenienza e realizzazione, abilmente lavorati dalla bottega. Il confronto tra le diverse mascherine utilizzate per le metallizzazioni conferma la realizzazione tutta all'interno di una stessa bottega che attentamente distribuisce ai decoratori la maggior parte delle tavolette rosse, per i montanti e le sei grandi tavole rettangolari finite a pastiglia, collocate al di sopra della porta di ingresso, delle due finestre e al di sotto delle tre specchiere. Le partiture decorative della boiserie e della volta, sono attentamente studiate per risultare omogenee alla scansione dell'arredo ligneo. In sintonia con la trattatistica e con molti esempi europei settecenteschi, tutti gli spigoli sono mascherati da cornici o pannelli. Negli angoli, la congiunzione fra i vari elementi è coperta da lesene concave con mensole per suppellettili. Quattro piccole consoles di diverse dimensioni sono collocate negli angoli. La boiserie è fortemente caratterizzata da due tonalità dominanti dei fondi, il nero e il rosso, su cui sono realizzati motivi all'orientale. Nera è tutta la superficie intagliata delle pareti di fondo, dei tavolini, delle cornici; di colore rosso e rosso/ arancio sono le tavolette inserite nelle paraste e rosso scuro sono i pannelli curvi angolari. Sul retro di alcune tavolette a fondo rosso sono presenti segni che imitano ideogrammi, oltre a indicazioni di montaggio e scritte in corsivo ancora da comprendere. Su un pannello della parete sud, uno dei tanti personaggi all'orientale tiene ben in vista un ventaglio con le iniziali "PM". Il rinvenimento di queste iniziali, individuate anche nel Gabinetto 25, sembrano indicare Pietro Massa, "pittore alla chinese" e "verniciatore", [prosegue in OSS]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211074
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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