pavimento, opera isolata - produzione piemontese (secondo quarto sec. XVIII)

pavimento,

Il pavimento, in marmo colorato, è composto da tanti tasselli irregolari, uniti a formare un motivo geometrico: una cornice in marmo nero circonda tanti motivi decorativi in marmo bianco, disposti a guisa di petali di fiore e intervallati da piccoli motivi in marmo scuro. Al centro, si dispone un asse di forma ovale in legno. Lungo la parete contro cui è disposto il fonte battesimale, il pavimento è rialzato: la pedana è realizzata con gli stessi tipi di marmo

  • OGGETTO pavimento
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo
    MARMO BIANCO
    LEGNO
    marmo grigio
    MARMO NERO
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante la pluralità delle fonti, che a partire dalla metà del Settecento fino ad arrivare ai giorni nostri, si sono occupate di descrivere e trattare della Chiesa e dell'Oratorio di San Filippo Neri in Torino, nessuno sembra aver preso in considerazione la cappella con il Battistero, che si apre sulla sinistra dell'Oratorio, con un accesso privilegiato anche dal chiostro chiuso inferiore dei Padri della Congregazione. La piccola cappella, interamente decorata con stucchi e dipinti ad olio su rame, si presenta come un piccolo spazio a se stante, separato dal resto dell'Oratorio e, questo può, forse, in parte spiegare il silenzio delle fonti. L'unica a prendere in considerazione tale spazio è stata la Griseri, che attribuisce a Ignazio Gian Piero Agliaudo barone di Tavigliano (1705/1769) alcuni lavori all'interno della "Chiesa di San Filippo e nell'Oratorio con il fonte battesimale, su disegno raffinatissimo di Juvarra (1723)" (A. Griseri, Le metamorfosi del barocco, Torino 1967, p. 321, n. 26). Tuttavia, tra i disegni realizzati da Filippo Juvarra, che testimoniano il suo lavoro di progettazione per la congregazione dell'Oratorio, pubblicati nel 1758, dallo stesso Tavigliano, non compare alcun disegno riferibile alla cappella o al fonte stesso (Modello della chiesa di S. Filippo per li PP dell'Oratorio di Torino inventato e disegnato dall'abate e cavaliere D. Filippo Juvarra primo architetto di sua maestà, dato in luce dal conte Gian Pier Baroni di Tavigliano e dal medesimo consecrato a S.S.R.M. Carlo Emanuele Re di Sardegna, Torino 1758). Una relazione del 1749-1750, trasmessa dal parroco di Sant'Eusebio secondo l'Ordine dell'Istruzione inviata da S. E. Gianbatta Roero, Arcivescovo di Torino, definisce la chiesa grande di San Filippo ancora da consacrare, precisando che "le funzioni parrocchiali ordinarie venivano espletate nell'Oratorio piccolo"( L. Tamburini, Le chiese di Torino da Rinascimento al Barocco, Torino 1968, p. 326). Possiamo, quindi, dedurre che nel 1749 la cappella del fonte battesimale dell'Oratorio, con il suo pavimento marmoreo, fosse già realizzata e funzionante per le celebrazioni battesimali della comunità, che ancora non poteva usufruire della nuova chiesa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100203374
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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