Madonna con Bambino

dipinto,

Sul fondo oro campeggia la figura della Madonna con manto verde su una tunica rosa, il Bambino benedicente con tunica gialla e sopravveste giallo-arancio stringe un voluminoso libro. La Madonna è raffigurata in piedi e di tre quarti

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Carraca Giovanni (1538 Ca./ 1607)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo le fonti, il quadro, già eseguito da Jan Kraeck in Fiandra, prima di giungere aTorino fu donato dalla moglie del pittore alla Confraternita negli ultimi anni del secolo XVI - prima del 1590, data di morte della donna (Baudi di Vesme A., 1963). Dell'immagine, che godette ben presto di grande venerazione, fu fatta eseguire una copia fedele, per dirimere una contesa sulla sua proprietà (Claretta G., 1899). Il quadro risulta essere stato oggetto di un restauro nel 1958 (Tamburini L., 1968). Non è da escludere che un precedente intervento vi sia stato nel 1866, quando, secondo Baricco, venne restaurata la cappella per il centenario della ricollocazione dell'immagine nella chiesa, dopo i lavori di ristrutturazione diretti da Juvarra e Baroni di Tavigliano. A quella data potrebbero forse risalire le pesanti ridipinture notate da Bertini in una precedente schedatura, tali da compromettere la lettura dei dati stilistici. L'attuale collocazione del quadro, protetto da un vetro, non permette di valutare quali siano state le modalità e l'entità dell'ultimo restauro noto.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142128
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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