STRUTTURE DI ETA' ROMANA E MEDIEVALE PUBBLICHE E PRIVATE (insediamento urbano)

Vercelli,

Lo scavo effettuato nel 1995-96 in un'area occupata in precedenza da un edificio in stato di abbandono, ha consentito di mettere in luce una serie di strutture antiche di età romana imperiale, su preesistenze relative all'insediamento indigeno e a frequentazioni di II e I sec. a.C., e a cui seguono limitati interventi di età medievale. La prima fase insediativa è testimoniata da quattro ambienti di servizio contigui posti a sud dell'area indagata. I vani 1 e 2, a ovest, presentano focolari strutturati con frammenti di laterizi, la cui funzione come cucina è supportata dalla presenza di resti di cibo carbonizzati e di tratti di pavimentazione rubefatti. strutture quadrangolari in argilla dovevano costituire dei piani di appoggio. Il muro orientale del vano 2, realizzata in argilla cruda su fondazione in laterizi, conserva parte dell'intonaco acromo. Adiacente a est, il vano 3 sembra essere stato destinato all'accensione di focolari all'aperto; presenta inoltre un impianto in laterizio per il deflusso delle acque che si raccorda con il più complesso sistema di smaltimento dell'edificio, indiziati dai cavi di spoliazione delle canalette, che seguono la pendenza naturale dell'area. Il vano 4 presenta dimensioni maggiori dei precedenti ed è occupato, lungo i muri perimetrali, da una banchina a U di cui si conservano i muretti; questi sostenevano un piano in legno non conservato, indiziato da una serie di chiodi giacenti in posizioni simmetriche. La funzione del vano 4 è coerente con quella dei precedenti. Nella seconda fase gli ambienti si mantengono funzionanti, sebbene vengano tagliati da una muratura in senso E-W che determina la defunzionalizzazione del sistema di smaltimento delle acque. Il nuovo muro è probabilmente pertinente alla fondazione di un porticato con colonne in laterizio intonacato, di cui restano numerosi frammenti negli strati di distruzione. A questo fa riscontro, 8,20 m. più a sud, un'altra struttura parallela di spessore inferiore (0,42 m.), con fondazione in ciottoli ed alzato in argilla cruda ed intonaco sul fronte nord. Parallelo al muro, a nord, corre un condotto fognario con spallette in sesquipedali conservate per un h. di almeno 1,20 m., largo 0,45 m. Questo impianto sostituisce il precedente e verrà a sua volta defunzionalizzato con la terza fase, quando l'area assume un carattere monumentale, a destinazione pubblica. Su potenti strati di macerie livellati, si impostano due muri paralleli spessi 1,80 m., e posti ad una distanza di 8,50 m.; questi si sviluppano per una lungh. di 29 m. senza alcuna suddivisione interna. Alla muratura meridionale si addossano ampie piattaforme quadrangolari (3,85x12,15 m.), realizzate in ricorsi di ciottoli allettati in malta. Nello spiccato, fasce di marcapiano in laterizio sono indiziate dalle impronte lasciate nella malta. Le piattaforme tagliano in parte la fossa di fondazione dei muri a cui si appoggiano, facendo ipotizzare una realizzazione successiva, forse in connessione ad opere di ristrutturazione del grande edificio, definito dai due muri paralleli. Da fosse di spoliazione provengono frammenti della decorazione architettonica dell'edificio, realizzata in marmi di diverso colore e con fregi che fanno pensare ad un apparato decorativo a più ordini. La presenza di sporadiche lastrine in marmi colorati potrebbe essere ricondotta ad attività di spoliazione di pavimenti in opus sectile. In età bassomedievale, quando le strutture romane erano ormai del tutto obliterate, nel settore N-W dell'area si imposta un edificio rettangolare di 17x8,20 m., orientato in senso W-E. Nella porzione orientale è suddiviso in due vani, con pavimentazione in cocciopesto, forse aperti a mo' di cortile. A circa 6,50 m. si collocava un altro edificio scarsamente conservato. In epoca postmedievale queste strutture vengono quasi completamente distrutte per la realizzazione di un grande complesso che caratterizzò l'intera area e quelle contigue a nord. Sulle sue sostruzioni sono stati infine realizzati gli edifici più recenti che sono stati abbattuti per lasciare spazio alle nuove abitazioni

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