Chiesa di S. Giovanni Evangelista
La facciata della chiesa è inquadrata fra due quinte architettoniche ed è lievemente arretrata rispetto al corso: il sapiente dosaggio delle cornici e delle aperture a due, tre , quattro luci, suggerisce effetti quasi musicali. Si innerva alla facciata a filo della strada per mezzo di un basso elemento che funge da cerniera; analoga funzione è svolta dalle paraste che segnano la chiesa e dalle due loggette di raccordo con gli edifici laterali. Il corpo di fabbrica della chiesa, simmetrico al centro dell’isolato lo attraversa quasi completamente da Corso Vittorio a Via Pio V, anche se verso la seconda via una stretta manica di congiunzione fra le diverse parti del complesso acceca la parte bassa dell’abside. La sagrestia gravita sull’ala verso Via Madama Cristina. Nella lunetta un mosaico dorato col Redentore, realizzato su disegno dello stesso Arborio Mella. All’interno, il secondo ordine è diviso in tre zone e corrisponde alla parte superiore della navata centrale; corrispondete al portale, c’è una grande trifora; nelle due zone minori strette monofore. La torre campanaria è a base quadrata alleggerita dalle aperture a quattro luci che occupano quasi tutta la superficie; successivamente dopo una cornice ad archetti, diventa poligonale per concludersi in una slanciata cuspide. Le fiancate sono in cotto scandite da contrafforti e concluse dal motivo ad archetti pensili. La poderosa curva dell’abside con finestre tonde cieche conclude il complesso. Sulla dx il collegio a quattro piani fuori terra. L’imponente edificio parallelepipedo completa di tono medievale grazie alla calcolata decorazione, giocata sul alternanza di cornici operate, marcapiani lesene, e finestre a più luci. È impostato su alti scantinati e coordinato alla zona di affaccio angolare concepita come finta torre arretrata. Nell’interno il collegamento con la struttura della chiesa è risolto con un cortile porticato che suggerisce quasi un idea di chiostro
- OGGETTO chiesa-minore
- AMBITO CULTURALE Maestranze Locali
- NOTIZIE La motivazione prima per la costruzione nella zona di San Salvario di un tempio con annesso collegio furono per San Givanni Bosco il desiderio di ampliare la propria opera rivolta all’apostolato giovanile e la volontà di contrastare l’attività opera di evangelizzazione condotta nella zona di Porta Nuova dai Valdesi in seguito all’Atto di Emancipazione del 1848. Il primo oratorio ebbe nome da San Luigi e fu sistemato in una modesta casetta con cortile, cui presto fu aggiunta una cappella. Il grande sviluppo dell’iniziativa consigliò di ampliare in un grande complesso funzionale e moderno l’oratorio
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO) - Piemonte , ITALIA
- INDIRIZZO Corso Vittorio Emanuele, 15, 17, Torino (TO)
- TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100028160
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
Copia cartacea della scheda di catalogo (1)
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DOCUMENTAZIONE GRAFICA
estratto di mappa catastale (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0