Santi Sebastiano e Rocco

dipinto, 1540 - 1560

Su di un fondo decorato a semicerchiolini con raggi, sostituito nella parte inferiore, a circa un terzo dell'altezza, dal pavimento monocromo, sono raffigurati in piedi San Sebastiano, a sinistra, e San Rocco, a destra. Ambedue portano lunghi capelli biondi, inanelati sulle spalle, e sono provvisti di aureola circolare. Il san Sebastiano, trafitto da numerose frecce, è coperto da un semplice perizoma bianco, ha le caviglie legate da un doppio giro di corda e le mani legate dietro la schiena. Il san Rocco, vestito con lunghe calzxe e farsetto stertto in vita da una cintura, trattiene con la mano destra il bastone, al quale è appeso un rosario. Il dipinto è inquadrato da una cornice tricolore ed ha fondo superiormente rosso e inferiormente verde

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Gavi (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, da Meriana e Manzitti "piccolo affresco tardo medievale" (G. MERIANA, C. MANZITTI, Le valli del Lemma, dello Stura e dell'Orba, Genova 1975, p. 52), è stato portato in luce nel 1967, liberando dall'intonaco, durante la contemporanea campagna di restauri dell'edificio. Nonostante l'arcaismo dei motivi di fondo e della descrizione anatomica, ancora collegati alla tradizione quattrocentesca, la minuta descrizione dei riccioli dei capelli e gli stessi tipi facciali rivelano una fattura posteriore, ben addentro al secolo XVI. Alcuni particolari "morelliani" sono singolarmente simili alla Madonna col Bambino del Museo Civico di Tortona, firmato "Alexander Birius Neocastrensis" e datata 1569 (G. ROMANO (a cura di), Musei del Piemonte. Opere d'arte restaurate, catalogo della mostra, Torino 1978, p. 144): la forma della bocca, il modo di sottolineare gli occhi con un doppio contorno, la proporzine del naso di S. Sebastiano e della Madonna e la descrizione dei riccioli dei capelli del Bambino e dei due santi. L'accostamento con opere del Berri, che rileva una benm differente cultura nel leonardismo dello sfumato dei corpi e del paesaggio e nel tessuto steso che copre le spalle della Vergine, documenta, in mancanza di testimonianze intermedie, un probabile riferimento a comuni fonti iconografiche che andrebbero ricercate in ambito lombardo. Per il Berri, l'uso di inciosi è attestato dalla copia del Cenacolo vincianodella chiesa dei SS. Piertro e Paolo a Castelnuovo Scribia, speculare rispetto all'originale, ed è suggerito, per il dipinto di Gavi, dalle piccole proporzioni e dal motivo decorativo del fondo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027617
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto, a sinistra - S. SEBANTANUS - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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