Pentecoste con San Petronio e San Gregorio Magno (dipinto), Ramenghi Giovanni Battista detto Bagnacavallo Junior (1567)

dipinto, 1567

L’opera raffigura la discesa dello Spirito Santo in forma di fiammelle sulle teste della Madonna e degli Apostoli durante la Pentecoste: in alto Dio Padre, circondato da putti, con la colomba dello Spirito Santo; sotto la Vergine circondata dagli Aposoli, con a destra San Gregorio Magno, e a sinistra San Petronio

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 246
    Larghezza: 162
  • ATTRIBUZIONI Ramenghi Giovanni Battista detto Bagnacavallo Junior (1521 -1601)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • INDIRIZZO Via S. Maria dell'Angelo, 9
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La composizione è compressa in uno schema centralizzato ed è caratterizzata da una perfetta simmetria bilaterale. La disposizione rispetta una rigida gerarchia dei personaggi: in alto Dio Padre, circondata da putti, con la colomba dello Spirito Santo; sotto la Vergine la cui figura si impone sugli Apostoli che la circondano. A destra San Gregorio Magno, papa e protettore delle confraternite votate al conforto delle anime del Purgatorio; a sinistra San Petronio, patrono di Bologna. I due santi sono in posizione sopraelevata poiché non partecipano all’evento. L’artista mette perfettamente in pratica i dettami post tridentini molto radicati a Bologna, seconda città dello Stato Pontificio, in cui le decisioni del Concilio di Trento furono portate all’estremo ed il Cardinal Paleotti divenne il portavoce della nuova funzione della pittura sacra che doveva “ docere, movere, delectare”. In quest’opera è evidente la volontà di chiarezza espositiva e dottrinale, mostrata tramite criteri di decoro e verosimiglianza dei gesti e dei sentimenti dei personaggi. Bagnacavallo il Giovane fu un artista bolognese che si formò nell’ambito della cultura bolognese post raffaellesca, seguì la parabola manieristica e assistette al sorgere delle novità carraccesche. Svolse il suo apprendistato nella bottega del padre. Questa tavola fu eseguita nel 1567 per l’oratorio della Confraternità dello Spirito Santo a Bologna. Nel 1798 fu trasferita all’Accademia delle Belle Arti e nel 1882 depositata alla Pinacoteca di Faenza per volere di F. Argnani.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • ENTE SCHEDATORE CRC srl Bologna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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