Fiori e pappagallo

dipinto, 1760-1780

Al centro dell’opera è un vaso di fiori, nella parte bassa un vassoio con uva e fichi mentre ai lati vi sono due uccelli di cui almeno uno ha il becco da pappagallo. Nei fiori in vaso predominano le rose e i tulipani. Alcuni come spesso avviene nei quadri di fiori sono appassiti, a significare la caducità della vita. I fondo è azzurro.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 88
    Larghezza: 81
  • ATTRIBUZIONI Guardi Francesco (1712 -1793-ca.)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • INDIRIZZO Via S. Maria dell'Angelo, 9
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per il livello raffinato di esecuzione l'opera è stata attribuita a Francesco Guardi da De Logu (1962) e da Golfieri anche se con riserva. L’opera è entrata in Pinacoteca con la donazione Pozzi del 1936. Inventariato inizialmente come dipinto di Scuola italiana del XVIII secolo, dopo la Seconda Guerra Mondiale in seguito alla attribuzione a Francesco Guardi di alcuni quadri di fiori con caratteristiche simili anche questo quadro, su segnalazione di Antonio Corbara, è stato inserito nella serie di opere assegnate all’artista veneziano. Anche nel catalogo pubblicato nel 1974 da Luigina Rossi Bortolatto, con l’attribuzione di circa un migliaio di opere ai fratelli Gianantonio e Francesco Guardi, è inserito questo lavoro insieme ad altre sei opere, di cui due firmate, ritenute del periodo giovanile. La critica ha successivamente spostate le sue attenzioni prima attribuendo le decorazioni floreali di questo tipo all’attiva bottega veneziana condotta dai fratelli, ritenendo che un pittore affermato per le sue vedute veneziane e paesaggi lagunari non si impegnasse nella decorazione, poi arrivando a definire come possibile autore di queste opere un artista nominato come Pseudo Guardi. Restano comunque molte testimonianze di una diffusa decorazione floreale nell’ambiente veneto del Settecento, di cui quello presente in Pinacoteca è sicuramente uno degli esemplari di maggior pregio, per cui si può anche ipotizzare una produzione fatta da più mani e secondo caratteristiche cambiate nel tempo. Un granuloso pigmento pittorico, la composizione completa di tutti gli schemi disegnati nei vari dipinti, un equilibrio di colore e di toni potenziato da effetti luministici che manifestano una energia creativa di stampo quasi impressionistico fanno di questa opera una delle più belle decorazioni floreali assegnabili all’ambito di Francesco Guardi.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • ENTE SCHEDATORE CRC srl Bologna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1760-1780