Autoritratto

palazzo, 1908

Autoritratto completato solo nel volto, il resto è solo sbozzato.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO palazzo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • MISURE Profondità: 24 cm
    Altezza: 48 cm
    Larghezza: 40 cm
  • ATTRIBUZIONI Drei Ercole (1886 -1973)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • INDIRIZZO Via S. Maria dell'Angelo, 9
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1908 Ercole Drei partecipa alla Prima Mostra Biennale Romagnola d’Arte, tenuta nell’ambito delle manifestazioni Torricelliane per il sesto centenario della nascita del faentino Evangelista Torricelli, con otto opere. Sono gli anni in cui il giovane scultore sente ancora la lezione del naturalismo veristico di stampo ottocentesco appresa nella Scuola Comunale di Disegno diretta da Antonio Berti e continuata all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Tra le opere che espone vi sono lavori di impianto veristico, come il ritratto di Fattori già premiato dall’Accademia di Firenze nel 1907, e lavori come il precedente ritratto di atleta che già rientra nel classicismo novecentesco che poi Drei continuerà per tutta la sua vita. Ma proprio in quegli anni Drei è aperto anche a nuove suggestioni, a partire dal simbolismo che prende dall’ambiente faentino del cenacolo baccariniano e dalle influenze dall’art noveau di stile liberty che si diffonde anche in Italia nei primi anni del Novecento. L’autoritratto in marmo, elaborato nel voluto contrasto tra la materia lasciata grezza e l’affiorare centrale del volto definito in modo esemplare, è un’opera aperta a queste nuove suggestioni. L’opera, come ha scritto Franco Bertoni, è esemplata «su modelli simbolisti nella allusiva dicotomia tra la massa della materia inerte ed informe del blocco e l’emergere da esso del volto quasi iconico». Drei in questi anni si dimostra sicuro del suo futuro d’artista, anche se è poco più che ventenne. Nel 1906 rispose infatti all’invito a trasferirsi a Roma fattogli da Domenico Baccarini affermando «ci verrò, ma quando sarò sicuro di poter primeggiare e non essere solo una comparsa». Completati gli studi all’Accademia di Belle Arti, vinta nel 1907 la Medaglia d’oro all’Esposizione Romagnola Emiliana di Belle Arti di Forlì, ottenuto nel 1910 il primo premio al Concorso Baruzzi di Bologna, vinti nel 1912 il Premio Curlandese indetto dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e il premio della Società di Belle Arti di Firenze vince anche il concorso per il Pensionato Nazionale che lo porterà a trasferirsi a Roma nel 1913 dove resterà per sessanta anni, fino alla morte nel 1973.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Comunale di Faenza
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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