La folla (Testa virile)

palazzo secc. XIX/ XX

Busto virile

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO palazzo
  • MATERIA E TECNICA terracotta
  • MISURE Profondità: 30
    Altezza: 38
    Larghezza: 29
  • ATTRIBUZIONI Baccarini Domenico (1882 -1907)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
  • INDIRIZZO Via S. Maria dell'Angelo, 9
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come ha scritto Ennio Golfieri: «è la testa-ritratto di un popolano: uno dei tanti proletari, uno della folla».Opera esposta a Ravenna nel 1904 è databile al 1902-1903. Sono gli anni della scultura plastica ancora legata al verismo ottocentesco, alla produzione che risente degli insegnamenti scolastici ma che già si sta aprendo a nuovi motivi e suggestioni. Del resto proprio nell’estate del 1902 Baccarini, accompagnato dai fabbri Matteucci, visita a Torino la Mostra d’Arti Decorative e la Iª Quadriennale d’Arte dove vede il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo e lo ritiene bellissimo, come annota nel suo libretto di viaggio. In quegli anni Baccarini lavora insieme a Publio Zanelli che è forse il suo coetaneo con cui ha avuto un più stretto rapporto di amicizia. Zanelli esegue nel 1902 due sculture con ritratti di Baccarini, entrambe in collezione privata. La prima è il ritratto della sola testa e la seconda rappresenta l’amico in piedi che cammina con cappello in mano. In altra collezione privata è conservata una testa ritratto di un popolano, firmata Zanelli, che per tecnica di esecuzione può essere affiancata, e quasi confusa, con questa testa firmata Baccarini. La scelta di entrambi gli scultori verso soggetti popolari è arrivata a loro in modo naturale, ovvero quasi continuazione dei ritratti fatti usando come modelli i propri familiari, ma rispetta il clima artistico del primo novecento. Baccarini, come ha scritto Emanuele Bardazzi, era un «proletario d’estrazione e nobile d’animo» che si incontrò in modo naturale «con l’idealismo social umanitario che in altri cenacoli a Roma animava artisti e scrittori come Giovanni Cena, Duilio Cambellotti oppure Guelfo Cevenini dal quale per sua “arte vera e umana”, veniva invitato a collaborare all’Avanti della Domenica.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • ENTE SCHEDATORE CRC srl Bologna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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