monumento funebre, Gibelli Luigi (1806-1813)
monumento funebre
1806-1813
Pedrini Filippo (1758 -1844)
1758 -1844
Gibelli Luigi (notizie-1800-1849-ca.)
notizie-1800-1849-ca.
Monumento sepolcrale composto da un dipinto murale e da due lapidi in marmo grigio. Nella lunetta è rappresentata una scena allegorica con un angelo musicante che vola verso la Musica, consolata dal genio della Fama. Nella parte inferiore compare il sarcofago, situato sopra un alto piedistallo ai lati del quale stanno due bracieri accesi. Sul coperchio del sarcofago, sopra un trionfo di strumenti e spartiti musicali, è dipinto un medaglione col profilo della defunta. I colori predominanti della composizione sono il marrone, l'arancio e il grigio. Il perimetro esterno del monumento è percorso da una cornice in stucco decorata a fogliette.
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a tempera
marmo grigio
stucco/ pittura
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MISURE
Altezza: 490
Misure varie: altezza della cornice in stucco 4,5
Larghezza: 314
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ATTRIBUZIONI
Pedrini Filippo (1758 -1844)
Gibelli Luigi (notizie-1800-1849-ca.)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Certosa Monumentale - Bologna
- LOCALIZZAZIONE Certosa Monumentale - Bologna
- INDIRIZZO Via della Certosa, 18
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera eseguita nel 1813 dall'ornatista Luigi Gibelli e dal figurista Filippo Pedrini. La defunta commemorata è la cantante lirica ("virtuosa del canto") Brigida Giorgi Banti. L'album "Monumento inlustrorio coemiterii bononiensis", compilato da Petronio Ricci con acquerelli policromi delle tombe realizzate tra il 1806 e il 1813, riporta il disegno della prima versione del monumento, eseguita dallo scultore Alessandro Barbieri e da Giuseppe Fancelli (1806). Rispetto al monumento attuale che, come riporta una delle due lapidi, fu commissionata dal marito della defunta Zaccaria Banti, questa versione mostra grandi differenze tematiche. Vi compaio infatti due enormi scheletri con falci in mano che inquadrano la lapide centrale. Nell'opera eseguita sette anni dopo scompare ogni presenza macabra, sostituita da scene allegoriche e da strumenti musicali. Secondo Anna Maria Matteucci (vedi bibliografia) questo monumento costituisce una testimonianza esemplare di quel processo di laicizzazione e rimozione della morte che si ritrova in tante tombe della Certosa, anche di età più avanzata.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- ENTE SCHEDATORE IBC - Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0