Impianto idrovoro (Ferrara)

1858
  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'impianto idrovoro di Baura riveste particolare importanza per la storia dell'idraulica e della bonifica ferrarese, in quanto, costruito a partire dal 1858, fu il primo impianto contenente la "Macchina Idrofora a vapore a doppio sistema, cioè con ruote a schiaffo e a turbini" ideato dall'ing. Cesare De Lotto direttore del Consorzio di Bonifica e realizzato dall'ingegnere consorziale Francesco Magnoni, con il compito di provvedere allo scolo di alcuni compressori e, in particolare, alle fosse circondarie della città di Ferrara. Il progetto di costruzione dell'idrovora di Baura era inserito nel "Piano di prevenzione sul prosciugamento artificiale col mezzo delle macchine a vapore del Primo Circondario Consorziale della Provincia di Ferrara" che prevedeva la costruzione di 7 idrovore a vapore necessarie per il sollevamento meccanico delle acque che alla metà del 1800 avevano di nuovo sommerso buona parte della provincia di Ferrara a causa del declino della Grande Bonificazione del Polesine di Ferrara le cui più importanti opere di sistemazione idraulica risalgono all'epoca estense. I lavori di costruzione dell'idrovora si conclusero nel 1861 e il manufatto rimase pressoché inalterato fino al 1915 quando venne rinnovato l'impianto idrovoro con motori Diesel ad olio pesante e pompe centrifughe doppie in sostituzione dell'esistente a vapore con ruote a schiaffo. Negli anni vengono eseguiti interventi di modifica per adeguare alcuni ambienti alle necessità operative dell'impianto idrovoro; nel 1970 i potenti motori Diesel vengono sostituiti da pompe elettriche ad asse verticale tuttora in uso. L'impianto è costituito da un complesso architettonico con disposizione planimetrica a "L". Il prospetto principale sulla Via Due Torri presenta un fabbricato centrale adibito a sala macchine compreso tra due edifici abitativi simmetrici e caratterizzato dalla riproposizione di un elemento classico dotato di sei colonne abbinate ed una trabeazione. Perpendicolarmente a questo sono disposti due corpi di fabbrica, di differenti dimensioni, adibiti ad officina, deposito attrezzi e ricovero mezzi meccanici al servizio dell'impianto, che presentano tetti a due falde a struttura lignea composta da capriate e doppia orditura sulla quale poggia un sottomanto di tavelle in laterizio e copertura superficiale in coppi.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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