Stabilimento Aeronautico Caproni (Predappio)

1935 - 1945
  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il conte Giovanni Battista Caproni di Talledo contribuì alla sperimentazione e all'evoluzione dell'ingegneria aeronautica italiana. Agli inizi degli anni trenta i suoi aerei vennero utilizzati per la formazione delle nuove squadriglie nazionali e Benito Mussolini volle collocare a Predappio una nuova fabbrica aeronautica diretta dallo stesso Caproni. La parte inferiore dello stabilimento, la cui costruzione iniziò nel 1933, fu edificata unendo due edifici preesistenti, appartenuti alla Società Zolfi, attiva nel settore minerario. I due livelli della fabbrica dividevano le lavorazioni meccaniche della fresatura e torneria da quelle, al piano superiore, della saldatura e intelaiatura. Terminata nel 1935, l’officina iniziò la propria attività con la costruzione degli aerei trimotori Savoia Marchetti S.M. 81 Pipistrello. A partire dal 1937 lo stabilimento ospitò la produzione esclusiva, per un totale di centocinquanta esemplari, dell'aereo Caproni Ca. 164, biplano da addestramento. Gli aerei venivano costruiti nelle officine di Predappio, quindi smontati e trasferiti all’aeroporto di Forlì, dove venivano assemblati. Nel 1940 lo stabilimento venne ampliato per fare fronte alla costruzione di aerei da combattimento, in seguito all'ingresso dell'Italia nel secondo conflitto mondiale. Sviluppato principalmente su due piani, il complesso includeva tutte le lavorazioni necessarie alla produzione degli aeroplani dell'epoca, dava lavoro a seicento persone che, negli anni del conflitto, superarono il migliaio. Lo stabilimento comprendeva alcuni edifici che ospitavano gli uffici e le officine; scavato nella collina, un sistema di tunnel sotterranei veniva utilizzato come deposito e rifugio. Nel 1944 le truppe tedesche in ritirata svuotarono la fabbrica dagli impianti, interrompendo la produzione. Negli anni cinquanta il complesso venne utilizzato come incubatore avicolo dall’olandese Matton. Al suo interno, sino al 1991, sono state impiantate coltivazioni intensive di funghi. Nel 2006, il demanio militare ha dato in concessione le officine dello stabilimento, destinato a diventare sede di un laboratorio scientifico che riunisce alcune facoltà universitarie e centri di ricerca. L’intervento sulle storiche Gallerie Caproni ha visto il restauro e il risanamento conservativo della struttura. Dal 2008 uno dei due tunnel è stato trasformato in un laboratorio per lo studio dei fenomeni di aerodinamica e fluidodinamica, tra i quali quello della turbolenza e delle sue interazioni con gli aerei. Il laboratorio denominato “Ciclope” (Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments) fa parte del Centro Interdipartimentale per la Ricerca Industriale – Ciri Aerospace dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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