Raffineria Ferrarese Ligure (Ferrara)
1901 - 1950
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla fine dell’Ottocento, gli zuccherifici attivi nella provincia di Ferrara erano quattro e, ad eccezione dello Schiaffino Roncallo che era dotato di impianti per la raffinazione dello zucchero, i restanti tre producevano zucchero greggio. L’esigenza di concludere il ciclo di lavorazione indusse i proprietari dei tre stabilimenti a costituire una società per la costruzione di una raffineria. Soci dell’impresa erano Pier Alfonso Barbé dello Zuccherificio Gulinelli, Francesco Bertoni dello Zuccherificio Agricolo Ferrarese, Augusto Sbertoli e Lorenzo Quartara fondatori della Eridania Zuccherifici Nazionali, proprietaria dello zuccherificio di Codigoro, Giovanni Battista Figari nominato presidente della raffineria e della stessa società ligure. La provenienza dei capitali determinò anche la denominazione della raffineria entrata in attività nel febbraio del 1901 con il nome di Ferrarese Ligure e due anni dopo ceduta completamente alla Eridania Zuccherifici Nazionali con sede a Genova. Lo stabilimento, situato di fronte all’antica stazione ferroviaria, era stato progettato nel suo impianto generale dal bolognese Giovanni Mattei mentre al piemontese Pier Alfonso Barbé si devono i prospetti delle facciate. I lavori di costruzione, diretti dal milanese Pietro Frontini, si conclusero nel 1901 e consegnarono alla proprietà un impianto lungo oltre cento metri e diviso in tre sezioni di cui la centrale misurava venticinque metri per un’altezza di ventitré, mentre quelle laterali erano lunghe quaranta metri ed alte quindici. Unica opera ferrarese superstite tra quelle progettate da Barbè, lo zuccherificio venne affiancato da due palazzine ad uso uffici e abitazioni. I macchinari venivano dalla Germania e dall’Italia mentre un impianto lungo due chilometri prelevava l’acqua dal fiume Po e scaricava i residui della lavorazione a valle di Pontelagoscuro. Una strada ferrata collegava lo stabilimento alla ferrovia Adriatica. Gli scioperi del 1909 imposero una temporanea interruzione delle attività che ripresero fino alla cessione della società alla Eridania Zuccherifici Nazionali, che deteneva il possesso dell’intero pacchetto azionario dal 1903. I danni subiti durante il secondo conflitto mondiale portarono alla ricostruzione parziale della raffineria, che riprese l’attività produttiva nel 1946 per interromperla definitivamente intorno al 1950. Dopo un lungo periodo di abbandono, il complesso produttivo è stato recuperato ed è diventato sede di attività commerciali.
- TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
- ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0