Officine Ballarini (Sassuolo)
1690 - 1992
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’area sorgeva sulle rive del Canale di Modena, costruito in epoca ducale, ai margini del Parco di Palazzo Ducale, sulla strada pedemontana. Anticamente era sede di alcune manifatture che sfruttavano le acque del canale. Il nucleo originario del complesso produttivo risale alla fine del XVII secolo quando, in seguito alla presenza del contiguo canale, che forniva l’acqua necessaria alla lavorazione, si insediò il primo nucleo produttivo della Cartiera del Chiappelli che forniva la carta allo stato estense. Dopo il 1879, anno in cui la cartiera cessò la propria attività a causa della discontinuità e dell’insufficienza della fornitura idrica del canale, furono insediate nel complesso alcune attività produttive, tra cui un feltrificio e un laboratorio per la cardatura della lana. Nel 1922 l’opificio fu acquistato dalla ‘Società Ballarini e Figli’, già presente e attiva a Sassuolo dal 1884, per insediarvi le ‘Officine Ballarini’, specializzate nella produzione di macchinari per l’agricoltura, in particolare svecciatoi da grano e separatori da riso. Nell’ambito dell’area industriale rimasero comunque anche altre attività produttive, in particolare un mulino che sfruttava le acque del canale. L’attività delle ‘Officine Ballarini’ ebbe particolare impulso intorno agli anni venti del Novecento, in seguito alle politiche autarchiche e alla battaglia del grano per l’autosufficienza cerealicola della nazione. L’attività continuò a svilupparsi anche nel dopoguerra, grazie a una proficua collaborazione con i consorzi agrari locali e alla capacità imprenditoriale dei dirigenti che seppero aggiornare la produzione alle richieste del mercato. Nel corso degli anni, infatti, si resero necessari ampliamenti successivi, per favorire lo svolgimento dell'attività industriale, che diedero al complesso una struttura tipica delle fabbriche di inizio secolo. Dal 1959 le ‘Officine Ballarini’ abbandonarono la produzione di macchine agricole, riconvertendola per scopi diversi da quelli originari, sino al 1992, anno del definitivo trasferimento della ‘Società per Azioni Ballarini Socama’ in un'altra sede e della vendita dell’area contigua al canale. Dopo anni di abbandono, seguiti alla sua dismissione, un intervento di iniziativa privata ha recuperato il complesso produttivo per ricavarne un insediamento residenziale, completato nel 2009.
- TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
- ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0