Lavanderia Bertanella (Salsomaggiore Terme)
1923 - 2008
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- NOTIZIE STORICO CRITICHE A partire dal 1922, il governo fascista avviò una nuova gestione degli stabilimenti termali di Salsomaggiore, rinunciando all'esercizio diretto e affidandolo, sull'esempio di quanto avvenuto per le Regie Terme Demaniali di Montecatini, alla Società Anonima Regie Terme Demaniali di Salsomaggiore. Il governo tuttavia si riservava ogni decisione relativa agli impianti, istituendo a Salsomaggiore, un Ufficio Governativo Demaniale, per la redazione dei progetti, la direzione dei lavori e la tutela degli interessi legati all'esercizio delle terme. Lo stabilimento termale venne quindi completato con la realizzazione degli ambulatori medici e dei locali destinati all'idroterapia, l’apertura degli ingressi laterali e la sistemazione della piazza antistante. Si procedette, inoltre, alla costruzione di una lavanderia a vapore su un terreno di proprietà demaniale, in località Bertanella. Il nuovo impianto era composto da due fabbricati di cui il primo, diviso in due reparti, era riservato al servizio di lavanderia, stireria e guardaroba mentre il secondo, era destinato alle caldaie a vapore, all'officina riparazioni e alla cabina di trasformazione elettrica. Nel fabbricato riservato al servizio di lavanderia, il piano terra era suddiviso nella 'Sala disinfezione', dove la biancheria veniva disinfettata in apposite vasche di soluzione alcalina, nella 'Sala macchine lavatrici' che eseguivano lavaggi ciclici, nella 'Sala calandre', dove una batteria di mangani a vapore, procedeva alla stiratura della biancheria. Al piano superiore, si trovavano il 'Reparto guardaroba', il 'Reparto confezione e riparazione della biancheria, delle divise e delle tenute del personale' e lo 'Stenditoio coperto', per l'asciugatura della biancheria. Nel secondo fabbricato venne inoltre realizzata una 'Officina meccanica', comprendente una 'Sala torneria', un 'Reparto forgiatori', un 'Reparto falegnameria', un 'Reparto galvanoplastica', un 'Reparto fonderia' e un 'Reparto riparazioni'. La costruzione della lavanderia a vapore, avvenuta tra il 1923 e il 1928, permise di superare il sistema antieconomico di lavatura a mano, sostituendolo con quello a macchina che, potendo trattare circa duecento quintali di biancheria al giorno, era largamente sufficiente ai bisogni interni all'azienda e poteva lavorare anche per conto terzi, come gli alberghi demaniali Porro e Valentini. Nel corso degli anni, il complesso è stato oggetto di numerosi interventi di ristrutturazione, che hanno in parte modificato la sua struttura originaria. La lavanderia ha tuttavia mantenuto la propria destinazione fino alla dismissione, avvenuta nel 2008, anno in cui la proprietà ha ceduto l’attività e trasferito il personale in un'altra sede. Dichiarata di interesse culturale nel 2010, la lavanderia è stata inserita in un piano di riqualificazione urbana. Salvaguardato il corpo principale del complesso, nell’area intorno ad esso sono sorti nuovi fabbricati ad uso commerciale.
- TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
- ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0