Occupazione romana del territorio di Cortemaggiore

99 a.C. post-299 d.C. ca.

L’addensarsi di segnalazioni relative a ville urbano-rustiche e a sepolcreti attorno al sito di Cortemaggiore costituisce il chiaro indizio dell'esistenza di un significativo insediamento romano, ancora riconoscibile nella medievale Curtis Regia o Maior in Aucia, da cui trae la sua denominazione il centro odierno.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO insediamento
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Testimonianze della presenza romana nel territorio sono riaffiorate più recentemente nel 1994 in località S. Martino in Olza, dove successive indagini hanno portato all'identificazione di un insediamento rustico attivo a partire dall'età augustea. Inizialmente costituito da strutture povere e deperibili, il complesso ha poi avuto una fase con muri in fondazione, copertura in laterizi, intonaci murari. Lo si è riconosciuto come edificio a carattere prediale legato ad attività agrarie, documentate queste ultime anche dalla presenza di un sistema di canalizzazioni datate fra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. All'insediamento si collegava una piccola necropoli ad incinerazione composta di sei tombe, alcune delle quali in cassetta di laterizi, assegnate all'età repubblicana (II e il I sec. a.C.) ed augustea. Altre due tombe della stessa tipologia, con corredo di ceramica a vernice nera, erano venute in luce precedentemente. Ulteriori tracce del popolamento di età romana sono emerse nel 1995 a seguito di lavori che hanno messo in evidenza una serie di fosse a diversa destinazione (in un caso si tratta di scarico di laterizi, in un altro di ossa di animali) e un focolare, con carbone e frammenti laterizi, interpretati come resti di un apprestamento agricolo di età imperiale (II-III secolo d.C).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0