Sito romano di Colicaria

187 a.C. post-599 ca.

l vicus romano di Colicaria viene ricordato dall’Itinerarium Antonini (III secolo d.C.) lungo la strada che univa Modena ad Ostiglia e proseguiva alla volta di Verona. In base alle distanze itinerarie ed ipotizzando che l’asse viario in uscita a nord di Modena seguisse dapprima un cardine della centuriazione verso San Felice sul Panaro, e da qui cambiasse traiettoria puntando su Ostiglia secondo un percorso più consono alla topografia del territorio, il centro di servizi si collocherebbe nelle Valli tra San Felice e Mirandola. Se si segue questa proposta, Colicaria potrebbe ubicarsi in corrispondenza della località Tesa (fraz. Mortizzuolo, comune di Mirandola) ove la concentrazione di testimonianze di età romana è in sintonia con l’esistenza di un vicus.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO sito non identificato
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si segnalano in particolare i resti di una imponente villa urbano-rustica frequentata a partire dal II-I sec. a.C. sino ad epoca tardo-antica (VI sec. d.C.), costituita da un grande edificio a pianta rettangolare con tracce di portici. Qui, tessere di mosaico, lastre marmoree di rivestimento parietale, intonaci dipinti comprovano la presenza di un quartiere residenziale dotato anche di ambienti termali. Al vicus sarebbe da ascrivere anche una necropoli, con numerose sepolture, che ha restituito la stele funeraria di Batonia Candida (età di Gallieno) con il ritratto della defunta nel timpano. A possibile conferma di tale identificazione sembra orientare anche la documentazione di età medievale, ove si cita espressamente una località Colicaria afferente dal punto di vista amministrativo alla pieve di San Felice sul Panaro.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0