Teatro romano

88 a.C. ca.-399 d.C. ca.

La ristrutturazione di un edificio a destinazione commerciale in via de' Carbonesi ha portato, nel 1977, alla scoperta del teatro romano di Bologna, la cui esistenza era stata solo supposta, ma mai provata archeologicamente. Eretto attorno al primo ventennio del I sec. a.C., l'edificio occupava l'isolato compreso tra le attuali vie de' Carbonesi, d'Azeglio, Val d'Aposa, Spirito Santo e piazza dei Celestini, in corrispondenza con il margine meridionale della città. Nella fase costruttiva iniziale un emiciclo autoportante di circa 75 metri di diametro si apriva verso ponente, con gradinate costituite da bassi sedili in laterizio suddivisi in settori dalle uscite dei corridoi rettilinei d'accesso. Un successivo intervento di ammodernamento della struttura ad uso pubblico vede, dapprima, un abbellimento del fronte della scena con una trabeazione marmorea (inizi dell'età imperiale) poi una più incisiva azione di ampliamento, che porta la cavea ad un diametro di 93 metri, unito al rivestimento dell'edificio con marmi pregiati d'importazione. Si ritiene che la ristrutturazione del teatro bolognese sia legata al personale e diretto intervento di Nerone in favore della città dopo la devastazione subita a causa di un incendio (53 d.C.). Ne sarebbero la riprova il torso marmoreo rinvenuto ai primi del Cinquecento nell'area di via de' Carbonesi, appartenente ad una statua onoraria di Nerone in abito militare eretta in cima alla cavea, e un frammento di iscrizione dedicatoria in lettere in bronzo, rinvenuta nei pressi (60 d.C). La scoperta del teatro romano di Bologna riveste un'importanza fondamentale sia per la storia della città, che ha potuto recuperare il primo grande edificio pubblico romano identificato con certezza nonché il più antico teatro in muratura dell’architettura romana, che per la storia dell'architettura teatrale antica in generale.