Villa romana di Serravalle

99 a.C. ca.-599 d.C. ca.

Durante i lavori di escavazione di ghiaia, tra il 1986 e il 1989, a seguito di ricognizioni di supeficie e ad uno scavo di emergenza sono state messe in luce due buche circolari e una fornace riferibili ad una probabile villa urbano-rustica. La presenza della villa è stata inoltre ipotizzata sulla base del rinvenimento di alcune tessere di mosaico, di tre lastre di marmo, di frammenti di intonaco, di numerosi frammenti di tubuli per il riscaldamento, di esagonette in cotto, di mattonelle per opus spicatum e di frammenti di pavimento in cocciopesto. Il rinvenimento, nell’area a nord del sito, infine, di puteali e di un frammento di conduttura in terracotta attestano l’esistenza di un impianto idrico.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO struttura abitativa
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fornace, al cui interno si sono rinvenute due basi per pilastrini in mattoni sesquipedali, era caratterizzata da una camera di forma rettangolare allungata con imboccatura ad est. A 20 m dalla fornace si è rinvenuta una buca (discarica 2), interpretata come uno degli scarichi della fornace con diametro di ca. 6 m, contenente numerosi frammenti laterizi (tegole e coppi), scarti di cottura e pochi frammenti di ceramica a vernice nera, a pareti sottili, di terra sigillata, di anfore e di vetri. Nello stesso sito è stata messa in luce un’altra buca (discarica 1), posta a qualche decina di metri dalla prima, con diametro di 7-8 m, riempita con frammenti laterizi, di ceramica a vernice nera, di terra sigillata, a pareti sottili, di anfore e doli. La possibile presenza di sepolture databili tra il VI e VII sec. d.C. è ipotizzabile sulla base del rinvenimento di un pettine in osso a doppia fila di denti, di un ago crinale in bronzo ad estremità appiattita, un vago in pasta vitrea ed un frammento di bicchiere in vetro, rinvenuti nel terreno rimaneggiato nel pressi della discarica 1. Le ricognizioni condotte nell’area di probabile pertinenza della villa hanno permesso di recuperare frammenti di ceramica a vernice nera, di sigillate italiche tra cui un piatto bollato con iscrizione in cartiglio rettangolare “VOLVS” ed un frammento di vetro millefiori, frammenti di doli, anfore italiche, macine a mano e pesi da telaio. La grande consistenza della fase medio/tardoimperiale e tardoantica, fino al VII sec. d.C., è comprovata dalla grande quantità di terre sigillate tarde di produzione regionale e da ceramiche a rivestimento rosso, oltre che da un migliaio di frammenti relativi a contenitori in ceramica grezza e da frammenti di pietra ollare. I materiali da importazione sono rappresentati da frammenti di anfore africane.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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