Nave romana di Comacchio

50 ca.-0 ca.

Nel 1980 durante lavori di drenaggio del canale collettore della vecchia bonifica, a poche centinaia di metri dalla città di Comacchio, fu rinvenuta il relitto di una nave romana. Tale rinvenimento fu indiziato dal recupero di vari frammenti lignei, a cui seguirono indagini archeologiche che portarono al disseppellimento dello scafo (m 21x5, a cui manca la prua) e il trasporto del relitto nel museo dedicato di Comacchio. La nave risulta essere naufragata verso la fine del I secolo a.C. e sembra essere stata abbandonata repentinamente, sia per la mancanza di resti umani, sia per la mancata asportazione del suo carico, di cui facevano parte anche materiali preziosi.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO ritrovamento sporadico
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Da un punto di vista archeologico, la nave riveste un enorme interesse sia per quel che riguarda le tecniche costruttive e la strumentazione di bordo, sia per il carico in essa rinvenuto. Di quest'ultimo facevano parte oggetti delle più svariate tipologie, da materiali umili come ghiaie e legnami, a quelli più pregiati, come tempietti miniaturistici in bronzo e i 99 lingotti di piombo (forse di provenienza spagnola e che recavano timbri diversi); si ricorda inoltre la presenza di una stadera e di una notevole quantità di anfore commerciali. Questo ritrovamento ha sollevato una serie di interrogativi riguardanti le cause del naufragio e l'ambiente in cui il seppellimento ebbe luogo. Per queste finalità, le ricerche hanno coivolto anche discipline attinenti le Scienze della Terra (geomorfologia, sedimentologia, paleontologia, ecc.), oltre all'archeologia e agli studi storici. Questi ultimi convergono sul fatto che in quest'area in epoca romana vi fosse un apparato deltizio sicuramente maggiore dell'attuale ed è probabile che il luogo del rinvenimento si trovasse sul grande ramo padano detto Eridano. Per quel che riguarda le cause del naufragio e abbandono della nave, è stato appurato che avvenne in ambiente di spiaggia prossima ad una foce fluviale da cui provenivano materiali sabbiosi e fangosi in quantità, ma probabilmente la nave non fu del tutto sommersa. Sono ancora varie le ipotesi sull'abbandono della nave da parte dell'equipaggio e il mancato recupero del carico dopo il naufragio; è plausibile ritenere che questa abbia vagato ingovernata, per cause da definire, per poi arenarsi e non essere più ritrovata, forse perchè rapidamente sottratta alla vista, parzialmente sommersa e coperta dai sedimenti.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0