Materiale romano e bizantino di reimpiego presso la pieve di San Vito

La pieve di San Vito è sorta poco dopo il Mille (una lapide del XVII sec. qui rinvenuta indica nel 1027 l'anno di costruzione), probabilmente sulle spoglie di un precedente edificio di culto, a prova di ciò sarebbe il rinvenimento di un più antico tratto di muro in laterizio dalle caratteristiche simili alle costruzioni ravennati del VI-VIII secolo. All'interno della chiesa e nella cripta sottostante si attesta un largo reimpiego di materiali di età romana e bizantina. Tra i più significativi cimeli, si segnala il cippo funerario di Camurio Prisco posto a sostegno della mensa sull'altare maggiore, mentre nella cripta la medesima funzione è assolta dall sarcofago della giovane figlia di Domizio Modesto.