Sepolcreto romano a Pilastri, Motta Bernardi della Porcara

268 a.C.-476 d.C.

Nel rialzare la strada tra Porcara e Pilastri, intorno al 1870 furono scoperte due tombe affiancate in laterizi con lucerne e vetri. A metà podere e alla profondità di 1,60 m si trovò un piano di circa 4 mq di mattoni sesquipedali, che copriva una tomba di mezzi mattoni che presumibilmente doveva avere contenuto una cassa di legno, della quale si trovarono i chiodi. Del corredo facevano parte una lucerna, un peso in terracotta e un cucchiaio metallico.  Nel 1935 G. Venturini segnalava su tutto il dosso frammenti di ceramica romana, forse da riferire ai corredi del sepolcreto, sconvolto nel corso di lavori agricoli. Nel 1959 si rinvenne un peso in terracotta con l’iscrizione MA/NI/LEG/TRAN.  Nel 1983 il Calzolari ha rilevato la presenza di tegolame e anfore sul dosso che costeggia l’argine del Campo, per circa 200 m.

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