Cammeo con montatura a pendaglio, in una cornice a petali e trattini d'argento dorato; l'anello per la sospensione è posto in cima a una sorta di ciocca a foglie, in cui è inserito un granato. La raffigurazione, disposta in senso orizzontale, si imposta su una lunga linea del suolo, sulla quale è semi-disteso un leone dalla folta criniera: le zampe anteriori sono distese, mentre le posteriori sono ancora ritte; la coda si leva verso l'alto con un andamento sinuoso. Sopra la belva incombe un uomo, di profilo, con il piede sinistro posato sulla linea del suolo e il ginocchio destro puntato sul dorso del leone, del quale spalanca le fauci con entrambe le mani. Il personaggio, barbato e con corti capelli ricci, indossa la lorica e porta un mantello, che gli si gonfia ad arco sulla schiena. La scena riprende echi mitologici legati al ciclo di Ercole, mentre le caratteristiche del personaggio rimandano all'iconografia imperiale (Nardelli 1999 pensa che "l'artista si sia ispirato ai ritratti di Lucio Vero").