oinochoe

ca. 300 a.C. - ca. 225 a.C.

orlo trilobato con estremità scanalata, lungo collo imbutiforme, corpo piriforme e alto piede ad anello esternamente sagomato. Ansa a bastoncello a sezione circolare, con attacco sull'orlo sottolineato da un apice a sezione conica sovradipinto in bianco. All'altezza della prima fascia baccellata, attacco inferiore dell'ansa raffigurante una palmetta a nove petali bianchi fermati sul bastoncello da una fascia rossa. Sul collo una fascia rossa corniciata di giallo; riquadro superiore incorniciato da un tralcio di foglie gialle chiuso lateralmente da due palmette stilizzate volte verso il basso, dal quale pende una tenia rossa a puntini gialli, trattenuta ai lati del tralcio vegetale e con le estremità frangiate pendenti. Al centro del riquadro un cigno bianco in atto di spiccare il volo; le estremità delle piume sono rese in giallo. Sul corpo due fasce baccellate distinte da scanalature orizzontali campite in rosso, racchiudono una terza fascia con tralcio vegetale spiraliforme di colore giallo con piccoli fiori a tre petali bianchi. Piede risparmiato. Interno del collo e dell'orlo verniciati

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO oinochoe
  • MATERIA E TECNICA argilla/ tornio/ sovradipintura
  • CLASSIFICAZIONE ceramica di Gnathia
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Greco/ Produzione Di Issa
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • LOCALIZZAZIONE Museo Archeologico Nazionale di Venezia
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE l'oinochoe si inserisce probabilmente in una produzione locale di ceramica di Gnathia, nota anche grazie alle fornaci trovate sull'isola nella prima metà del XX secolo; si tratta di una produzione che deriva dalla Late Canosan, da cui però poi si discosta per morfologia e sintassi decorativa e si caratterizza soprattutto per la combinazione di decorazioni incise e dipinte, in particolare in una serie di oinochai alti e con il collo stretto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO tutto il materiale greco e greco-italiota è stato trovato durante lavori agricoli nelle isole di Vis (Lissa, Issa) e Hvar (Lesina, Pharos) e faceva parte Tutti trovati durante a Issa e Pharos e facevano parte dei corredi funerari delle necropoli greche [si veda Rodolfo Valenti, Il Museo Nazionale di Zara, Ministero Educazione Nazionale, Libreria di Stato, Roma, 1932, p. 17]. Tutto il materiale greco è giunto in Italia nella cassa 2B, che conteneva “molti oggetti di terracotta rinvenuti, come si legge nell’elenco 2), nelle isole di Lissa e “Lusin” e corrispondenti ai nn. d’inv. 3286-3370.” (elenco del materiale già conservato nel Museo di S. Donato di Zara, depositato presso la direzione del Museo Archeologico di Venezia 1961-1968)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S162
  • ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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